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Cineas, il risk management non è solo compliance

L’osservatorio del consorzio ha evidenziato tutti i benefici di una gestione proattiva del rischio nelle imprese

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Il risk management fa bene al business. Soprattutto se viene vissuto come una leva strategica di crescita, e non come una semplice procedura burocratica da assolvere soltanto per essere conformi con la normativa vigente. È la conclusione a cui giunge il settimo Osservatorio sulla diffusione del risk management nelle medie imprese italiane, realizzato da Cineas e Mediobanca e presentato questa mattina al Politecnico di Milano.
Infortuni, difettosità di prodotto e cyber risk si impongono come i rischi maggiormente percepiti dalle aziende. E non è probabilmente un caso che si tratti di tre settori altamente regolamentati, soggetti a notevoli vincoli di compliance che stanno richiedendo un’attenzione sempre maggiore alle imprese. La regolamentazione, insieme alle ricadute reputazionali, appare dunque svolgere un ruolo fondamentale nella percezione del rischio, spingendo le aziende a trovare contromisure per fronteggiare le minacce che incombono sull’andamento del business.
Il risk management non è tuttavia solo compliance. E un approccio proattivo alla gestione del rischio, stando ai risultati dell’osservatorio, può avere effetti positivi sul business aziendale. Le aziende che hanno adottato un codice di autodisciplina, per esempio, si avvalgono di un sistema integrato di gestione del rischio, dispongono di consigli di amministrazione più strutturati e registrano fatturati più elevati. Restano tuttavia soltanto una nicchia di mercato: a conti fatti, soltanto il 27% delle aziende intervistate ha adottato un codice di autodisciplina.

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