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Stabilità a rischio per le aziende europee

Secondo un sondaggio condotto da Atradius, cresce la preoccupazione delle imprese sulla tenuta finanziaria. A influenzare il mercato le tensioni commerciali e politiche globali

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Dopo anni di sostanziale stabilità, si prevede che il 2019 si chiuderà nell’Europa Occidentale con un incremento delle insolvenze al 2,7%, un trend crescente che dovrebbe confermarsi anche nel 2020. Tra le cause principali, secondo Atradius, vanno inserite il rallentamento della crescita economica globale, il protrarsi della guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti, e l’incertezza sul futuro dei rapporti tra Regno Unito e Unione Europea.
Il timore, sostenuto da Andreas Tesch, chief market officer di Atradius nella nota dell’azienda, riguarda la stabilità del contesto negativo anche per il 2020 e di conseguenza “un ulteriore aumento delle insolvenze che metterà a dura prova la stabilità finanziaria delle imprese”.
I dati emergono dall’edizione 2019 del Barometro Atradius sui comportamenti di pagamento a livello internazionale – Focus: Europa Occidentale, che registra un più frequente ricorso, rispetto al 2018, alla concessione di credito commerciale nelle transazioni tra aziende, probabilmente con l’obiettivo di sostenere la crescita della domanda interna e di rimanere competitive sui mercati esteri. Se nello scorso anno il valore totale delle transazioni commerciali tra aziende effettuato a credito in Europa occidentale si è attestato al 41,4%, quest’anno il dato medio è pari al 60,4%. Il dato offerto dagli intervistati italiani si colloca al di sotto della media, con vendite a credito pari al 52,9% del totale delle vendite tra aziende; nella classifica europea sono più propense a concessioni di credito le aziende danesi (75,5% di vendite a credito) e meno di tutte quelle francesi (44,6%). Restano, invece, superiori alla media per l’Europa occidentale (pari a 34 giorni) le dilazioni di pagamento medie concesse dalle aziende italiane, che si attestano a 51 giorni dalla data di emissione della fattura. Per quanto riguarda i crediti insoluti, l’Italia si attesta al 31,3% del valore totale delle fatture B2B emesse dagli intervistati, contro una media dell’Europa Occidentale pari a circa il 30%.
La nota di Atradius conclude con un consiglio alle imprese italiane che riguarda la necessità, in particolare per chi esporta, di valutare con attenzione il merito di credito delle proprie controparti commerciali, sopratutto sui mercati esteri, e di attivare strumenti assicurativi di gestione dei crediti in grado di tutelare il flusso di cassa generato dalle proprie attività commerciali.

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