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La sanità nel mirino del cybercrime

Un report di Carbon Black ha stimato il valore potenziale dei dati sottratti

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I criminali informatici stanno mettendo sempre più nel mirino dei loro attacchi le organizzazioni sanitarie. Secondo il rapporto Healthcare cyber heists in 2019 realizzato da Carbon Black, nel 2018 i tentativi di intromissione sono stati in media 8,2 al mese per ogni endpoint, laddove il bottino è rappresentato, ovviamente, dai dati. Il canale di accesso resta lo spam, che buca i filtri e gli antivirus, sfrutta la disattenzione degli utenti
Carbon Black ha stilato un borsino, indicativo che può variare molto in base al bottino. I dati più preziosi sono quelli del fornitore di servizi finanziari, come diplomi di laurea e licenze mediche: costano circa 500 dollari. Un hacker che riesce a ottenerli, li rivende sul dark web, direttamente o con l’aiuto di un intermediario. Il prezzo deve essere abbastanza alto da ripagare lo sforzo e abbastanza economico da permettere l’acquisto a più persone. Chi compra dati come questi può spacciarsi per un medico, rubare la sua identità, oppure richiedere rimborsi alle assicurazioni. Costano di solito tra i 10 e i 120 dollari i dati che permettono falsificazioni sanitarie relative a tessere e ricette. Vengono acquistate per superare i controlli, ad esempio in aeroporto, che vietano il trasporto di alcuni farmaci senza una specifica prescrizione.

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