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Ania, plusvalenze per il settore a 40 miliardi di euro

Al 31 marzo, il saldo è attribuibile al 60% ai titoli di Stato, al 15% agli investimenti in azioni e a un ulteriore 15% alle obbligazioni

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Alla fine di marzo, gli investimenti di Classe C del settore assicurativo in Italia, escludendo quindi gli impieghi relativi alle polizze linked e ai fondi pensione, erano di circa 690 miliardi di euro. Di questi, l’87% (circa 600 miliardi) è relativo al comparto vita mentre il restante 13% è nei rami danni (90 miliardi). Il 53% è stato impiegato in investimenti di natura durevole mentre il restante 47% in investimenti non durevoli. Sono i dati che ha comunicato Ania, dopo aver riattivato la rilevazione, con lo scopo di valutare gli eventuali effetti delle plusvalenze e minusvalenze latenti sul portafoglio degli operatori. I risultati si riferiscono alla totalità del mercato. 

Nel complesso, il saldo tra plusvalenze e minusvalenze latenti è stato positivo per 40 miliardi: circa il 60% (23 miliardi) derivava dai titoli di Stato, mentre il 15% da investimenti in azioni e un ulteriore 15% in obbligazioni. Sono dati in miglioramento rispetto al saldo di fine dicembre, comunque positivo per 22 miliardi, e rispetto all’ottobre del 2018 (13 miliardi). Molto ha dipeso dell’andamento dello spread, passato da 305 a 255 punti base, e dal rendimento del Btp decennale italiano, sceso dal 3,4% di fine ottobre 2018 al 2,7% di fine anno, fino al 2,5% del marzo scorso. In cinque mesi, il rendimento è complessivamente diminuito del 27%, ha ricordato l’Ania. 

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