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Lavorare meglio, lavorare da casa

Secondo una ricerca promossa da Reale Mutua, per tre italiani su quattro lo smart working fa bene alla salute

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Lavorare da casa significa lavorare meglio. Lo smart working, infatti, incide positivamente sulla salute rispetto alla normale vita da ufficio. È il quadro delineato dall’ultimo Osservatorio di Reale Mutua sul welfare, che ha indagato la percezione degli italiani sul rapporto tra salute e ambiente di lavoro. Ne è emerso che l’84% degli italiani lo giudica un toccasana per la propria salute, e per il 39% rappresenta pure un rimedio allo stress. Anche perché il 24% apprezza il vantaggio di lavorare in un ambiente confortevole e su misura, mentre il 21% sottolinea il beneficio di convertire il tempo risparmiato dal viaggio in una migliore gestione anche del proprio benessere.
L’Osservatorio sottolinea che l’attività lavorativa può condizionare in vario grado la salute dei lavoratori: in ufficio, il principale fattore di rischio, a detta di più di un italiano su tre (39%), è lo stress, con tutti i suoi possibili effetti sul benessere fisico e mentale. Seguono la postura (26%) e la sedentarietà (23%), mentre solo il 9% si dice preoccupato dalle possibili conseguenze sulla vista. In un ambiente quale la fabbrica, o comunque per chi svolge un'attività più fisica, invece, il fattore che incide maggiormente sulla salute è il contatto, o l’esposizione, a sostanze chimiche potenzialmente nocive (38%), seguito dall'eventualità di cadute e infortuni (27%) e dai pericoli connessi al sollevamento di pesi e alla movimentazione di carichi (16%).
I fattori che portano a un deterioramento delle proprie condizioni fisiche per colpa del lavoro sono molteplici. Per oltre un italiano su due (55%), la prima causa è la sottovalutazione dei rischi, seguita dalle pressioni e scadenze lavorative che possono indurre a comportamenti impropri e pericolosi (36%) e dall'inadeguatezza dell'ambiente di lavoro stesso (32%). Per un ulteriore 20%, invece, la ragione risiede nella scarsa informazione in materia di sicurezza e salute fornita dal datore.
Secondo l’Osservatorio di Reale Mutua, il datore di lavoro può fare la sua parte e prendersi cura della salute e del benessere dei dipendenti. Gli italiani hanno le idee chiare: in ufficio, i principali desiderata sono postazioni ergonomiche (55%), una polizza sanitaria (35%), ma anche la possibilità di usufruire di abbonamenti a palestre e centri fitness (24%) e di incontri con uno psicologo del lavoro (11%). In fabbrica, invece, oltre a garantire il rispetto delle normative (71%), il datore, secondo gli intervistati, deve fornire strumenti e dispositivi di lavoro idonei ai dipendenti (65%) e mettere a disposizione check up mirati per il controllo e la prevenzione di possibili patologie (36%).

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