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Salute, internet è il primo pronto soccorso

Bnp Paribas Cardif ha pubblicato uno studio sulle abitudini degli italiani a confronto con il proprio benessere psicofisico: in molti fanno ricerche sul web ma alla fine si affidano, per fortuna, al medico

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Il web ha cambiato radicalmente l'approccio alla salute degli italiani: di fronte ai primi sintomi di malessere ci s'informa prima su internet, convinti anche di poter distinguere tra le informazioni vere e quelle false, tra quelle utili e quelle inutili. Questa è solo una delle principali evidenze di una ricerca commissionata da Bnp Paribas Cardif e condotta dall'istituto di ricerca Eumetra. Lo studio, dal titolo Salute 4.0: curarsi nell'era digitale, generazioni a confronto, ha indagato sulla percezione dei cittadini sul proprio benessere e stato di salute ma anche su aspetti come l’ipocondria, le spese sanitarie, la tecnologia, il tutto in relazione con il settore assicurativo. Ne è venuto fuori, per esempio, che il primo confronto fatto online è il vero punto di riferimento per tutte le generazioni, dai nativi digitali fino ai più anziani. Tuttavia, e per fortuna, il medico rimane sempre il riferimento principale al manifestarsi concreto di una malattia. Inoltre, molti (89%) reputano le ricerche sul web dei propri sintomi uno strumento poco attendibile e pensano di saper distinguere tra verità e bugia.  

Ma di quali fonti si fidano gli italiani? Per il 91% degli intervistati, medici e farmacisti sono quelle più autorevoli, mentre il 36% considera sicuri web e social network, una percentuale comunque maggiore di quella che si fida d’istituzioni pubbliche (26%) e dei media generalisti (21%). La ricerca ha mostrato anche una certa omogeneità tra generazioni sulla percezione del proprio stato di salute: a livello generale, si legge nello studio, il 42% degli intervistati dichiara di sentirsi in ottima salute ma non in perfetta forma (30%) e sono i cosiddetti senior a dichiarare un migliore stato di benessere percepito (40%) rispetto alle altre generazioni.  

Per quanto riguarda il giudizio sul Ssn, il 20% si dichiara molto soddisfatto e il 40% abbastanza: l’insoddisfazione è legata principalmente ai tempi di attesa e al costo del ticket. Otto intervistati su dieci, infine, sono favorevoli a condividere i dati della propria cartella sanitaria e il 77% usa la tecnologia, come applicazioni e dispositivi indossabili, per la cura del proprio benessere.

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