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Oltre Gibilterra contro il rischio Brexit

Il sindaco di una città spagnola ha lanciato un invito alle compagnie che operano nell'enclave britannica

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Dalla Brexit all’Europa, superando il confine di Gibilterra. È l’invito che Juan Franco, sindaco della città spagnola di La Línea de la Concepción, ha voluto rivolgere agli assicuratori che operano nell’enclave britannica: istituire una base operativa nella sua città per poter così mantenere l’accesso al mercato unico dell’Unione Europea dopo l’uscita del Regno Unito. “Se necessario, potremmo destinare temporaneamente alle compagnie il nostro centro congressi”, ha spiegato Juan Franco. “Saremmo poi disponibili – ha aggiunto – ad analizzare altre misure a lungo termine”. Parole che si riflettono anche nell’impegno di Alfonso Dastis, ministro degli Esteri spagnolo, a “trovare una soluzione pragmatica che rassicuri i lavoratori frontalieri”.
Più di 60 compagnie operano al momento a Gibilterra: almeno una di queste avrebbe avviato le procedure per richiedere le licenze necessarie al regolatore spagnolo. Lo ha affermato Nigel Feetham, partner di Hassans International Law Firm, studio legale basato nell’enclave britannica che ha già tenuto incontri con le istituzioni spagnole per verificare la fattibilità del piano. “Potrebbe essere – ha osservato Feetham – un buon esempio di cooperazione fra due comunità coinvolte da tempo in dispute territoriali”. Da Gibilterra all’intero Regno Unito, il passo è breve: il modello, ha chiosato Feetham, potrà offrire una potenziale soluzione anche per “le compagnie che operano nella City di Londra”. Il rischio, come ha ricordato recentemente anche Inga Beale, ceo dei Lloyd’s, è che, senza un accordo chiaro di uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, le compagnie non possano continuare a onorare i propri contratti e raccogliere premi dai consumatori del Continente.

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