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Telemedicina, gli italiani sarebbero pronti

Secondo l'Osservatorio di UniSalute, l'80% degli intervistati in un sondaggio crede nei vantaggi reali di farsi curare a distanza

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La telemedicina porta notevoli vantaggi alle persone, le quali sono molto più disposte verso questa tecnologia rispetto a quanto non si creda comunemente. L'80% degli intervistati in un sondaggio svolto dall'Osservatorio Sanità di UniSalute, la compagnia del gruppo Unipol specializzata in assistenza sanitaria, crede nei vantaggi della telemedicina e in particolare il 32% del campione è convinto possa essere utile per risparmiare tempo e denaro, mentre il 17% pensa che potersi curare a casa garantirebbe una migliore e più veloce guarigione. Il 31% è favorevole alla telemedicina ma non per ogni cosa e vorrebbe essere comunque seguito in strutture ospedaliere.

La forza delle cure a distanza risiede nella possibilità di restare a casa: il 43% vorrebbe che il servizio venisse incrementato ma solo con la sicurezza di essere seguiti periodicamente a casa da un medico in carne e ossa. Quando si parla di malattie croniche, come il diabete, l'ipertensione, problemi respiratori o cardiologici, un modello di assistenza giudicato adeguato è basato su diagnosi precoci e su scelte efficaci da effettuare però nel proprio domicilio. 

Tuttavia, permangono ancora forti resistenze, anche per via, sostiene UniSalute, di una grande disinformazione. "Se il 57% degli italiani – dicono dall’Osservatorio – non ha mai fatto uso di telemonitoraggio o telemedicina e neanche conosce qualcuno che lo utilizza, quasi un intervistato su tre (27%) ne ha sentito parlare ma non ha idea di cosa sia. Tra coloro che soffrono o sono a contatto con persone affette da qualche malattia cronica, il 40% ammette che il malato viene curato dai familiari, mentre il 39% all'occorrenza si reca in ospedale".

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