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Fondi pensione, 7,2 milioni di iscritti

La Covip presenta la relazione per l’anno 2016: crescono flussi e aderenti a forme di previdenza complementare

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Luci e (poche) ombre nella relazione annuale che la Covip ha presentato ieri per il 2016. Sono infatti 7,2 milioni gli iscritti effettivi a forme di previdenza complementare in Italia. Numeri ancor più elevati se si considerano le cosiddette duplicazioni, ossia i circa 620 mila lavoratori che aderiscono contemporaneamente a più fondi pensionistici: in questo caso, il dato si alza a 7,8 milioni di iscritti, in aumento del 7,6% rispetto ai 7,2 milioni registrati nel 2015.
Nell’anno considerato, nonostante il mancato versamento di contributi da parte di circa due milioni di lavoratori, il settore ha raccolto 14,2 miliardi di euro. L’afflusso a fondi pensione aperti e Pip ha registrato un incremento dell’11%. Più contenuto l’aumento per i fondi negoziali, che si ferma al 3,4%. Il flusso di Tfr verso fondi pensioni, pari a 5,7 miliardi di euro, costituisce circa il 40% della raccolta. Il patrimonio di tutte le forme pensionistiche complementari supera ora la soglia dei 151 miliardi di euro (+7,8% sul 2015), arrivando a rappresentare il 9% del Pil e il 3,6% delle attività finanziarie delle famiglie italiane. 
Gli investimenti in Italia si fermano a 71 miliardi di euro, pari a circa al 37% del totale degli attivi. La parte del leone continuano a farla i titoli di Stato, che si attestano 40,2 miliardi di euro. Un terzo del totale è invece destinato al mercato immobiliare, mentre ancora scarso appare il finanziamento a imprese italiane (3,7% delle attività totali, pari a 7,2 miliardi di euro). 
Il rendimento medio si è attestato al 2,7% per i fondi negoziali e al 2,2% per i fondi aperti: nello stesso periodo, giusto per avere un’idea, la rivalutazione del Tfr si è fermata all’1,5%. Valori più alti se si considera l’arco temporale compreso fra il 2008 e il 2016: il rendimento netto dei fondi negoziali è stato del 3,4%, seguito dal 3% dei Pip e dal 2,9% dei fondi aperti.

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