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Brexit e HR: le strategie delle aziende

Il processo avviato sta avendo forti ripercussioni sul settore delle risorse umane. Come si muovono le imprese?

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Una recente indagine di Willis Towers Watson rivela che il 59% delle aziende europee con interessi nel Regno Unito vede la Brexit come un “ennesimo momento di discontinuità” piuttosto che come una “sfida fondamentale”, temendo per le conseguenze del provvedimento sul proprio business. Il sondaggio, che ha coinvolto circa 100 dirigenti del ramo risorse umane appartenenti principalmente a grosse multinazionali, evidenzia in particolare preoccupazioni relative al recruitment, alla retention, alle retribuzioni e ai benefits dei talenti. Più di un terzo (36%) degli intervistati teme infatti di non riuscire ad attrarre nel Regno Unito i cittadini europei con le competenze necessarie, e una percentuale simile (31%) sta attualmente affrontando il problema della mobilità del personale di alto livello. Centrale è la questione del calo del valore della sterlina, per cui le retribuzioni diventano meno attraenti, un problema per ovviare al quale il 20% delle imprese ha già in fase di studio benefits per gli expatriate. 

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