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Cala la raccolta nel 2016

Vita in flessione per la prima volta in tre anni (-11%), diminuisce anche il danni (-1%): l’Rc Auto segna la quinta contrazione consecutiva (-5,6%)

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Dopo la crescita del 2,5% registrata nel 2015, passa in territorio negativo la raccolta complessiva dei premi per le compagnie italiane e le rappresentanze nazionali di imprese extra europee. Secondo i dati diffusi da Ania, nel 2016 il dato di ferma a 134 miliardi di euro, segnando una flessione dell’8,8% rispetto all’anno precedente. Contribuiscono, in diversa misura, al risultato negativo sia il ramo vita che il danni, che perdono rispettivamente l’11% e l’1%. In diminuzione l’incidenza dei premi totali sul pil, che passa dall’8,9% del 2015 all’attuale 8%.

Il vita, fermo a 102 miliardi di euro, segna la prima flessione in tre anni. Il comparto sconta soprattutto la contrazione registrata nel ramo III, che si attesta a quota 24 miliardi e perde il 25%. Consistente la perdita registrata nel ramo V che, con una raccolta di 2,7 miliardi, cede il 21,8%. In diminuzione anche il ramo I, che comunque resta la prima scelta dei risparmiatori: la raccolta si ferma a 74 miliardi, perdendo il 5,7%. In controtendenza, invece, le polizze malattia (79 milioni) e i fondi pensione (1,8 miliardi), che segnano rispettivamente una crescita del 7,9% e del 6,9%.

Il calo del ramo danni, che si attesta a 32 miliardi di raccolta, è dato dalla flessione nel settore motor (-3,8%) e dal contestuale aumento dei danni non auto (+2%). Notizie positive arrivano infatti da settori come corpi veicoli ferroviari (+56,3%), credito (12,3%) e Rc Aeromobili (10,1%). L’Rc Auto, invece, segna la quinta variazione negativa: la raccolta nel comparto si ferma 13,5 miliardi di euro, segnando una flessione del 5,6% e tornando ai livelli del 1999. A pesare sono soprattutto la diminuzione dei sinistri, la diffusione di device telematici e la crescita della concorrenza.

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