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Il gender gap italiano negli investimenti finanziari

Un sondaggio di Moneyfarm mostra che le donne investono meno degli uomini a causa della minore disponibilità economica

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Le donne italiane investono di meno rispetto agli uomini, a causa della loro minore disponibilità economica. Il dato emerge da un sondaggio promosso dalla società di consulenza Moneyfarm in collaborazione con YouGov Plc in occasione della giornata internazionale della donna.
Lo scenario tracciato dall’indagine mostra una congiuntura economica ancora difficile per i risparmiatori italiani. In questo scenario la popolazione femminile riconosce l’importanza di investire ma non pensa di avere le risorse necessarie per entrare sul mercato. Il gap salariale tra uomo e donna è un fenomeno tuttora persistente nel nostro Paese, come dimostra anche una ricerca relativa all’anno 2016 condotta da Job Pricing, che aveva quantificato questa differenza in 10 punti percentuali. In media, comparando livelli di anzianità e mansioni simili, gli italiani di sesso maschile guadagnano 29.985 euro, mentre le donne sono ferme a 26.752 euro. La minor disponibilità economica del sesso femminile genera il paradosso per cui le donne lavoratrici, che avrebbero più ragioni per investire (ad esempio per integrare la pensione, che per loro è destinata a essere più esigua di quella maschile), si trovano impossibilitate a farlo.
Secondo la il sondaggio di Moneyfarm, La percentuale di donne italiane che decide di non investire i propri risparmi è del 39% contro il 29% di uomini. Interrogati sulle ragioni che li trattengono dall’investire, gli italiani affermano che il motivo determinante non sia la sfiducia nel mondo della finanza, né la scarsa conoscenza di esso: il 42% degli intervistati ha dichiarato di non guadagnare abbastanza, e il 51% ha affermato di non avere abbastanza risorse finanziarie al netto delle spese. Nessuna delle altre opzioni (“preferisco usare i miei soldi in altro modo”, “non mi fido dei consulenti”, “è troppo complicato”, “non so come investire”) è stata scelta da più del 15% del campione.
Moneyfarm fa notare che, seppur in maniera non molto marcata, la scarsa fiducia o la mancanza di competenza rispetto agli investimenti siano indicazioni più popolari tra gli uomini che tra le donne.
La mancanza di risorse è anche l’opzione principale tra le motivazioni che incoraggerebbero gli italiani a investire: il 58% indica che un aumento del proprio salario sarebbe un fattore determinante, mentre solo il 38% del campione dichiara che investirebbe di più se avesse una maggior fiducia nei mercati. Il 14% dei rispondenti, infine, sostiene che sarebbe disposto a investire di più se potesse contare su operatori che offrissero costi contenuti.

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