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Il bail-in minaccia i fondi pensione?

La risposta è no. Tuttavia, Covip e Bankitalia hanno condiviso la preoccupazione di Assofondipensione sulle somme liquide depositate dagli operatori della previdenza presso le banche

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Covip e Bankitalia hanno condiviso la preoccupazione di Assofondipensione riguardo ai possibili, benché poco probabili, rischi per i fondi pensione derivanti dal dlgs 180 del 2015 che ha introdotto in Italia il cosiddetto bail-in.

La questione è legata alle somme liquide depositate temporaneamente dai fondi pensione presso gli istituti di credito: in assenza di un’esplicita protezione di questi importi nel testo della normativa, il pericolo è che siano coinvolti in un'eventuale procedura di salvataggio della banca. Assofondipensione ricorda comunque che "questa liquidità - si legge in una nota - rappresenta una quota minimale del patrimonio dei fondi pensione, tale da non pregiudicare le posizioni dei singoli lavoratori", e che, in ogni caso, i fondi selezionano "istituti bancari di comprovata solidità". 

Covip ha anche risposto a una lettera di Assofondipensione, condividendo la preoccupazione e facendo notare che effettivamente "non sarebbe possibile sottrarre agli effetti dei bail-in" le disponibilità liquide affidate a una banca coinvolta in un salvataggio. Pertanto, dice Covip, è emersa "l'esigenza di un intervento normativo volto a introdurre un meccanismo di protezione idoneo a porre al riparo dagli effetti del bail-in anche tali disponibilità, essendo convincimento condiviso da entrambe le Autorità (Covip e Bankitalia, ndr) che tale vuoto non possa essere colmato con interventi di tipo amministrativo".
La questione, quindi, è stata sottoposta ai ministeri di competenza.

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