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Bankitalia, per le assicurazioni rischi stabili e moderati

L’ultimo Rapporto sulla stabilità finanziaria sottolinea che il settore assicurativo italiano vanta un indice di solvibilità superiore alla media europea

Bankitalia, per le assicurazioni rischi stabili e moderati
La Banca d’Italia ha pubblicato venerdì scorso il secondo Rapporto sulla stabilità finanziaria del 2025, da cui emerge una situazione per il nostro paese in cui i rischi interni restano contenuti, ma le prospettive di crescita rimangono deboli e i fattori esterni, dai dazi Usa alle tensioni geopolitiche, aumentano l’incertezza.
“Il rischio di correzioni improvvise è aumentato, soprattutto qualora le valutazioni si discostassero dai fondamentali economici”, avverte il documento. “In Italia i rischi per la stabilità finanziaria riconducibili a fattori interni permangono contenuti, mentre sono non trascurabili quelli connessi con l’instabilità internazionale”.

Le banche italiane meno significative, quelle sottoposte alla vigilanza diretta della Banca d'Italia anziché della Bce, “mostrano nell’insieme un’adeguata capacità di tenuta anche nello scenario avverso", con un coefficiente patrimoniale Cet1 finale che nella media scenderebbe di 3,2 punti percentuali al 14,9% nel triennio in esame. Tuttavia “un numero limitato di intermediari (circa il 13% del totale attivo del campione) non sarebbe in grado di rispettare i requisiti prudenziali minimi”. È questo l’esito dello stress test condotto da Palazzo Koch su 110 Less Significant Institutions italiane (circa il 10% degli attivi totali del sistema bancario) analogo anche negli scenari agli Eu-wide stress test che l'Eba e la Bce effettuano sugli intermediari significativi europei per valutare la capacità delle banche di fronteggiare eventi macroeconomici sfavorevoli. 

Bankitalia spiega che le banche che escono dagli stress test al di sotto della soglia dei requisiti prudenziali “sono da tempo all’attenzione della Banca d’Italia, che ha già adottato interventi correttivi”. Lo stress test, basati sui dati di fine 2024, stima l’impatto per il triennio 2025-27 e i risultati, spiega Bankitalia, “appaiono complessivamente migliori di quelli ottenuti nello stress test precedente” del 2023 grazie alla crescita del margine di interesse e di un minore impatto delle perdite da rischio di mercato.

LA SITUAZIONE NEL SETTORE ASSICURATIVO

I rischi del settore assicurativo in Italia “rimangono stabili e moderati”, si legge nel rapporto. Nel primo semestre “la patrimonializzazione si è rafforzata, con un ulteriore miglioramento della redditività e delle condizioni di liquidità, favorito dal significativo incremento della raccolta premi e dalla diminuzione dei riscatti”. 

Nel semestre l'indice di solvibilità medio delle compagnie italiane è salito al 266%, uno dei valori più elevati dal 2016 (anno dell'entrata in vigore di Solvency II) e superiore alla media delle compagnie europee (247%). Il miglioramento ha beneficiato del calo dello spread dei titoli di Stato italiani. Il valore complessivo degli investimenti ha raggiunto 1.062 miliardi (+2% rispetto a dicembre). Il peso sul totale degli investimenti del mercato assicurativo europeo resta stabile al 12%. La Banca d’Italia segnala quindi che tra gli investimenti per i quali le compagnie sopportano il rischio (pari a 779 miliardi) prevalgono i titoli di Stato (per due terzi italiani) che, seppure in costante diminuzione nell'ultimo quinquennio, continuano a rappresentare una quota nettamente più alta della media europea.

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