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Export, i rischi in un mondo diviso

Sace individua nell’aumento del debito, nelle tensioni valutarie e nell’instabilità geopolitica i trend che caratterizzeranno la geopolitica nel 2017

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Un mondo diviso, con più barriere e caratterizzato dal ripensamento delle applicazioni pratiche della globalizzazione: nonostante questo, l’export e l’internazionalizzazione non si fermeranno ma gli attori del mercato dovranno studiare strumenti più evoluti per trovare nuove direttrici di sviluppo.  
La nuova Mappa dei rischi, presentata da Sace, delinea un quadro opaco, nel quale tornano di moda le politiche protezioniste e si accentuerà la dicotomia tra mercati avanzati ed emergenti. 

Saranno tre i trend che caratterizzeranno il 2017: aumento del debito, tensioni valutarie e instabilità geopolitica. L’indebitamento globale (325% del Pil mondiale nel 2016) avrà un pesante ricasco sul rischio di credito, mentre l’aumento dei rischi nei mercati emergenti ha già causato un ingente deflusso di capitali con un conseguente peggioramento del pericolo di mancato trasferimento valutario per gli operatori esteri. 
Il 2017 si è aperto all’insegna della volatilità sulla scorta degli eventi inaspettati del 2016. Sace resta in attesa di capire le conseguenze delle policy di Trump, l’avvio della Brexit e in che direzione andrà l’Europa. 

Occorreranno, quindi, "strategie più evolute", con l’utilizzo sistematico di strumenti assicurativo-finanziari. Nuove opportunità potranno venire da Colombia, Perù e Cile, da alcuni mercati dell’area Subsahariana e dalla Corea del Sud.

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