Il Tar annulla la sanzione da due milioni di euro a Cattolica
La vicenda era iniziata nel 2012: nel mirino le tariffe Rca di alcune zone italiane
09/09/2016
È stata annullata dal Tar del Lazio la maxi sanzione da due milioni di euro inflitta nel novembre 2012 dall’Ivass a Cattolica di Assicurazioni. La decisione è della II sezione del tribunale amministrativo, in accoglimento del ricorso proposto dal gruppo assicurativo veronese.
Cattolica era accusata di aver applicato premi di tariffa significativamente elevati per alcune categorie di assicurati per le zone territoriali di Bari, Napoli, Palermo, Reggio Calabria e Roma.
La vicenda ha avuto inizio nel settembre 2010, quando l’Ivass avviò un’indagine statistica al fine di conoscere l’andamento delle tariffe per il ramo di Rc auto. A fronte di quanto emerso, l’Autorità decise di disporre un’istruttoria che in seguito ha portato alla maxi sanzione contestata. Ne è nato un contenzioso amministrativo, nell’ambito del quale il Tar ha disposto anche una verifica tecnica, affidandola al dipartimento di Diritto, economia management e metodi quantitativi dell’Università del Sannio. Alla luce dei rilievi proposti, i giudici amministrativi hanno ritenuto che i risultati della verifica “confermano la tesi di Cattolica – si legge nella sentenza – circa il vizio di fondo dal quale l’ordinanza impugnata è affetta, ovvero la mancata individuazione da parte dello stesso Istituto di un quadro tecnico di riferimento in presenza del quale poter misurare le scelte di politica commerciale ed i criteri di dimensionamento delle tariffe”.
Cattolica era accusata di aver applicato premi di tariffa significativamente elevati per alcune categorie di assicurati per le zone territoriali di Bari, Napoli, Palermo, Reggio Calabria e Roma.
La vicenda ha avuto inizio nel settembre 2010, quando l’Ivass avviò un’indagine statistica al fine di conoscere l’andamento delle tariffe per il ramo di Rc auto. A fronte di quanto emerso, l’Autorità decise di disporre un’istruttoria che in seguito ha portato alla maxi sanzione contestata. Ne è nato un contenzioso amministrativo, nell’ambito del quale il Tar ha disposto anche una verifica tecnica, affidandola al dipartimento di Diritto, economia management e metodi quantitativi dell’Università del Sannio. Alla luce dei rilievi proposti, i giudici amministrativi hanno ritenuto che i risultati della verifica “confermano la tesi di Cattolica – si legge nella sentenza – circa il vizio di fondo dal quale l’ordinanza impugnata è affetta, ovvero la mancata individuazione da parte dello stesso Istituto di un quadro tecnico di riferimento in presenza del quale poter misurare le scelte di politica commerciale ed i criteri di dimensionamento delle tariffe”.
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