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Indice di effettività sanitaria: sanità aziendale sugli scudi

L’indicatore, realizzato da Rbm Salute, calcola la capacità di fondi e polizze di intercettare la spesa privata degli italiani

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Rbm Salute ha sviluppato l’Indice di effettività sanitaria (Ies), un indicatore che permette di calcolare la capacità di fondi sanitari e polizze salute individuali di intermediare la spesa privata degli italiani.  I dati forniti dall’indice nel 2015, e comunicati nel corso del Welfare Day, manifestazione che si è tenuta a Roma la scorsa settimana, mostrano che le forme sanitarie aziendali sono maggiormente in grado di intercettare la spesa sanitaria privata rispetto ad altre: l’indicatore, su base 100, assegna a questo tipo di sanità integrativa un quoziente di 70,87. 

Seguono poi, in un’ideale top 5 stilata da Rbm; le forme sanitarie istituite dalla Pubblica amministrazione (59,52); le forme sanitarie territoriali (51,31), al momento operative solo in Veneto, Alto Adige, Lombardia e Liguria; le forme sanitarie istituite dalla contrattazione collettiva nazionale (49,87) e quelle dagli enti previdenziali a favore dei liberi professionisti (46,96). 
L’indice valuta l’ammissibilità a rimborso delle prestazioni; la frequenza effettiva del risarcimento; i massimali di spesa, gli scoperti e le franchigie; il costo del premio/contributo e il totale del risarcito medio pro capite dalla forma sanitarie integrativa rispetto all’ammontare della spesa privata media pro capite. 
Rbm, infine, ha suggerito di ripensare anche i meccanismi dei benefici fiscali applicati ai premi e contributi versati alla sanità integrativa, collegandoli al livello di intermediazione della spesa sanitaria privata garantita da ciascuna forma.

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