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Relazione annuale Ania, nel 2012 raccolta premi ancora in calo

Dopo la flessione dello scorso anno, l’outlook si conferma negativo soprattutto per il Vita

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Le previsioni per il 2012 di Ania stimano la raccolta premi totale, danni e vita, del lavoro diretto italiano intorno ai 106,6 miliardi di euro, con un decremento del 3,3% rispetto al 2011. L'incidenza sul pil scenderebbe quindi al 6,74% dal 6,98%. Dopo la forte crescita del biennio 2009-2010, il calo più consistente dovrebbe riguardare, come nel 2011, il settore vita, mentre la raccolta premi danni dovrebbe ammontare a 36,4 miliardi, con un peso sul pil pressoché invariato intorno al 2,3%. Complessivamente il volume dei premi contabilizzati del settore vita potrebbe sfiorare i 70 miliardi di euro e l'incidenza sulla ricchezza lorda del Paese scenderebbe dal 4,67% al 4,44%.

I premi raccolti nel 2011 dall'intero comparto assicurativo sono stati pari a 113,470 miliardi, l'11,9% in meno rispetto al 2010; e il risultato d'esercizio delle imprese segnala perdite per 3,7 miliardi di euro, con un Roe complessivo del settore negativo e pari a -7,2% (-1,4% nel 2010).

Questi i numeri principali usciti dalla relazione annuale del presidente di Ania, Aldo Minucci, e dal documento L'assicurazione italiana 2011-2012. Minucci ha dipinto quindi un quadro a tinte fosche per l'anno che ci siamo lasciati alle spalle e uno scenario poco positivo per quello in corso.

Se l'andamento del pil dell'area dell'euro rimarrà sostanzialmente stabile nel biennio 2012-13, le stime per l'Italia, che fino a qualche settimana fa indicavano un calo dell'1,5%, sono in sensibile peggioramento. Nonostante gli interventi della Bce e le manovre correttive varate dal Governo, ha rilevato Minucci, il vaso di Pandora è stato scoperchiato ed è inutile tentare di richiuderlo. Piuttosto, come nel mito, è necessario ridare spazio alla speranza che si affermi una volontà politica comune dell'Europa, ispirata dal principio della solidarietà e dal rilancio del processo di integrazione".

Sul piano nazionale, il presidente ha evidenziato alcuni nodi da risolvere: dalla realizzazione di un piano di investimenti pubblici volti a rafforzare il patrimonio infrastrutturale, alla semplificazione degli adempimenti a carico di chi svolge attività imprenditoriale, passando per il proseguimento dell'azione strutturale di recupero dell'evasione, congiuntamente a una profonda revisione delle diverse componenti della spesa pubblica.

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