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Pmi, i rischi chiave legati alla recessione

Terza release dello studio internazionale di Zurich sulle minacce per le piccole e medie imprese. In Italia preoccupano i consumi scarsi

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Mancanza di domanda, eccesso di scorte, ma anche danni logistici (veicoli aziendali) e cyber crime; le Pmi italiane temono soprattutto questi rischi. Timori condivisi con la maggior parte delle piccole e medie imprese europee, soprattutto di Spagna, Portogallo, Irlanda, ma in generale la media continentale è alta. I dati giungono dal terzo capitolo del sondaggio internazionale condotto da Zurich sulle Pmi, che, in questo caso, affronta il tema dei rischi chiave per il comparto.

Dallo studio emerge che nel 2014 il primo rischio per le Pmi italiane resta (come nel 2013) la mancanza di domanda associata all'eccesso di scorte, (39% sul 35% del 2013). Ma il rischio di danni a trasporti e veicoli aziendali ha registrato un aumento del 300%, portandosi al 7% del totale delle risposte rispetto al 2% del 2013. In forte aumento anche il timore per il cyber crime che passa dall'1% dell'anno scorso al 9% rilevato quest'anno. In incremento di quattro punti percentuali rispetto al dato dello scorso anno (12% contro 8%) anche la percezione del danno reputazionale, correlato con la paura per una pubblicità negativa sui media. In calo decisamente, invece, la paura dei furti, che coinvolge l'11% degli intervistati rispetto al 17% dell'anno scorso, e degli incendi (da 7% a 3%). La concorrenza elevata associata al calo dei prezzi è il secondo rischio per gravità percepito dalle Pmi italiane (27%), ma resta sotto la media europea (33%).

In generale, per l'Europa i rischi principali per l'attività delle Pmi sono connessi con la crescita asfittica e il calo dei consumi che influiscono sui margini di vendita. L'eccezione è la Germania dove la percezione del rischio di mancanza di domanda è molto più bassa rispetto ad altri Paesi (18%). Il resto del mondo ricalca in linea di massima gli stessi trend, con specifiche territoriali che si differenziano per singoli Paesi o macroregioni. In Sud America, Asia del Pacifico, Medio Oriente e Africa il rischio maggiormente avvertito è quello della concorrenza associata al calo dei prezzi che influisce sui margini delle aziende. In Australia, il rischio collegato alla forte concorrenza e al calo dei prezzi è sceso molto rispetto al 2013 (25% nel 2014 contro il 38%), mentre è aumentata la percezione del rischio legato ai problemi fiscali e legali (18% nel 2014, 10% nel 2013).

A Taiwan, alla forte concorrenza e al calo dei prezzi che influisce sui margini di vendita (43%) si unisce il rischio delle catastrofi naturali e del clima imprevedibile, segnalato dal 34% degli intervistati. In Austria, invece, il secondo rischio più percepito, dal 32% del campione, è quello connesso alla salute e alla sicurezza di clienti e dipendenti.

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