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Lady Gaga contro i Lloyds: la Germanotta vuole 150 mila dollari

L'artista contesta l'interpretazione della clausola terrorismo data dalla compagnia

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Lady Gaga fa causa ai Lloyd's. L'artista, celebre in tutto il mondo per le suo stravaganze sul palco, porterà la compagnia assicurativa in tribunale a Londra, per non aver pagato la clausola terrorismo dopo la cancellazione del concerto a Jakarta in Indonesia, annullato a seguito di minacce da parte di una piccola cellula riconducibile al terrorismo islamico fondamentalista, il Fronte dei difensori dell'Islam.

Secondo gli organizzatori del concerto, che si sarebbe dovuto svolgere a giugno, il rischio per Stefani Germanotta, vero nome di Lady Gaga, e per tutti i presenti all'evento era molto concreto. Il gruppo di terroristi aveva minacciato di distruggere lo spettacolo, perché definito un'adorazione di satana", probabilmente a causa dei costumi utilizzati dalla star del pop, spesso connotati con riferimenti sessuali molto espliciti. Anche i testi delle canzoni di Lady Gaga contengono convinti inviti alla libertà e all'emancipazione sessuale, che hanno oltremodo urtato la sensibilità dei fondamentalisti.

Dal punto di vista degli assicuratori, le tre società legate al sindacato Lloyd's avrebbero rifiutato di pagare il risarcimento sulla base di "linguaggio e condizioni pretese che non sono contenute nella clausola di terrorismo". Lady Gaga invece punta a dimostrare che il rischio attentato terroristico era molto concreto. La richiesta dell'artista vale 150 mila dollari per il mancato rispetto del contratto, oltre al rimborso delle spese legali e altri danni.

Sull'edizione del Financial Times che ha riportato la notizia, si sottolineava che questa richiesta di risarcimento arriva in un momento in cui, nella società anglosassone, sono crescenti i timori che le compagnie di assicurazione facciano ricorso a tecnicità e semantica per non pagare richieste legittime.

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