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Tripra: USA

È una forma di riassicurazione istituita dal Congresso degli Stati Uniti per la copertura dei danni da atti terroristici. L’attacco alle Torri Gemelle ha richiesto risarcimenti elevatissimi e ha indotto a modificare le coperture

Tripra: USA hp_vert_img
Nel mercato degli Stati Uniti, un paese che si è trovato coinvolto negli attacchi terroristici più significativi, la legge 18 U.S. Code § 2331 definisce come terrorismo qualsiasi atto inteso come pericoloso per la vita umana, perpetrato con lo scopo di intimidire o costringere una popolazione, influenzandone la politica governativa e determinando la condotta di un governo. 
Troviamo assai spesso una simile definizione nei trattati riassicurativi e in molte polizze di assicurazione.
L’articolo 22 del codice § 2656f definisce inoltre il terrorismo come violenza premeditata e politicamente motivata, perpetrata contro obiettivi civili da parte di gruppi o agenti clandestini. 
Il Terrorism Risk Insurance Act del 2002 (noto come Tria) definisce terrorismo un atto violento o pericoloso per la vita umana, la proprietà e le infrastrutture, commesso da uno o più individui che agiscano per conto di qualsiasi persona o gruppo, nel tentativo di costringere la popolazione degli Stati Uniti e influenzare la politica o la condotta del governo del paese.
Il Terrorism Risk Insurance Program Reauthorization Act del 2015 (Tripra), la cui validità è stata rinnovata fino alla fine del 2026, ha adottato la medesima definizione, eliminando i riferimenti sull’origine straniera dei terroristi che erano presenti sul documento originale, per includere ogni forma di terrorismo interno. 
Nella definizione di atto terroristico adottata dal Tripra viene inoltre esclusa qualunque perdita o danno derivante da azioni belliche, incluse insurrezioni e ribellioni. L’unico ramo assicurativo che copre lesioni o morte per questo tipo di rischio in Usa è la workers compensation, come vedremo più avanti. 

L’impatto degli attacchi dell’11 settembre 2001
Secondo il Consorzio Nazionale per lo Studio del Terrorismo (Start), tra il 1970 e il 2016 si sono verificati ben 1.922 atti di terrorismo sul suolo americano. La maggior parte si è verificata negli anni ‘70, un periodo caratterizzato da attentati dinamitardi che dichiaravano motivazioni politiche. 
L’attacco terroristico dell’11 settembre 2001 rimane però il più letale e il più costoso nella storia degli Stati Uniti (e non solo). Nel 2021 le perdite assicurative ad esso conseguenti avevano raggiunto la somma di 50 miliardi di dollari, comprese le richieste di risarcimento derivanti dalle polizze di responsabilità civile e delle assicurazioni vita, ma si pensa che il conto non sia ancora chiuso definitivamente.
Quasi due terzi di queste perdite sono stati indennizzati dalle compagnie di riassicurazione: il 33% è dipeso da danni da interruzione di attività e il 30% da danni alle cose, inclusi i costi subiti dalle torri del World Trade Center. L’evento dell’11 settembre rimane dunque uno dei più grandi sinistri da terrorismo della storia. Secondo le stime fornite dai maggiori riassicuratori mondiali e dall’Information Insurance Institute, infatti, i suoi costi complessivi sono paragonabili soltanto a quelli delle più gravi catastrofi naturali occorse nell’ultimo trentennio e collocano questo terribile evento tra i primi posti per il suo ammontare, insieme all’uragano Katrina, al terremoto/tsunami di Sendai-Honshu in Giappone e all’uragano Andrew.
Nel mercato statunitense le polizze che assicurano le abitazioni civili non fanno specifico riferimento al terrorismo, ma dal momento che i danni alla proprietà e ai beni personali dovuti a esplosione e incendio sono coperti, spesso su base all risks, gli atti di terrorismo potrebbero risultare ammessi, se non specificatamente esclusi. 
Sul piano commerciale, ovvero dell’assicurazione delle aziende, prima degli attacchi terroristici dell’11 settembre la maggior parte delle polizze assicurative property era estesa al terrorismo. Dopo tale evento, però, gli assicuratori hanno iniziato a valutare diversamente questo rischio e a prestare la copertura sempre più raramente, in buona parte in seguito alle richieste dei riassicuratori che stavano sborsando capitali ingenti per questa fattispecie di sinistro.



La copertura scatta se l’evento è certificato come terroristico
Temendo che l’assenza di protezione contro eventuali ulteriori attacchi potesse in qualche modo danneggiare l’economia del paese, il Congresso emanò una legge federale per la costituzione del Tria, il 26 novembre 2002, a firma del presidente George Bush.
La legge fu ampliata nel 2005 e poi ancora nel 2007, quando prese l’attuale nome esteso di Tripra (Terrorism Risk Insurance Program Reauthorization Act). 
In pratica, si tratta di un programma federale per la condivisione delle perdite risultanti da un atto di terrorismo, che agisce essenzialmente come una forma di riassicurazione ed entra in vigore solo quando un atto di terrorismo è certificato dal Segretario del Tesoro, unitamente al Segretario per la sicurezza interna e al Procuratore Generale. 
Essi devono dichiarare che l’evento è classificato come attacco terroristico se soddisfa una serie di criteri:
  • deve trattarsi di un evento violento e pericoloso per la vita umana, per il diritto di proprietà e/o per le infrastrutture a servizio del paese, che abbia causato danni all’interno del territorio degli Stati Uniti (inclusi vettori aerei, navali o presidi statunitensi, così come definiti dalla legge);
  • deve essere commesso da un individuo o da un gruppo di persone, allo scopo di influenzare e sottoporre a coercizione la popolazione civile e le autorità dello Stato, e non può essere classificabile come atto di guerra dichiarata dal Congresso degli Stati Uniti.
Questo della certificazione è un fattore di una certa rilevanza: gli eventi occorsi durante la Maratona di Boston del 15 aprile 2013, ad esempio, non sono stati mai riconosciuti come atti di terrorismo e dunque non hanno potuto beneficiare della copertura del Tripra.



Workers compensation, polizza obbligatoria per tutte le imprese
Nel Tripra è prevista una soglia minima per l’attivazione della copertura prestata (una sorta di franchigia), che era originariamente pari a cinque milioni di dollari di perdite assicurative totali. Tale soglia è stata elevata a 100 milioni nel 2007 e a 200 milioni di dollari nell’attuale versione.
C’è poi un complesso sistema di partecipazione agli utili e alle perdite tra Governo Federale e assicuratori e un limite di 100 miliardi di dollari di perdite complessive assicurabili.
Gli assicurati sono liberi di rinunciare alla copertura e in tal caso l’assicuratore inserirà una specifica esclusione in polizza.
Un discorso a parte merita la workers compensation, che è una polizza obbligatoria per tutte le imprese e copre i dipendenti che dovessero subire infortuni sul lavoro, indipendentemente dalla loro causa (un po’ come la nostra Inail). Escludere i danni conseguenti ad atti di terrorismo da queste polizze è vietato in tutti gli stati della federazione e questo è anche l’unico ramo nel quale sono coperti i danni conseguenti al rischio guerra.
Per tale motivo l’evento dell’11 settembre ha raggiunto costi tanto alti: indipendentemente dal fatto che il rischio terrorismo fosse coperto dalle polizze in corso, infatti, le oltre 2.700 vittime erano quasi tutte coperte da polizze Wc e sono state quindi risarcite.

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