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Cyber insurance, il settore cresce ma non vola

Un’analisi di Swiss Re sull’andamento di questo mercato mette l’accento soprattutto sul protection gap globale delle Pmi

Cyber insurance, il settore cresce ma non vola
Secondo le ultime previsioni pubblicate da Swiss Re, i premi assicurativi globali nel settore cyber raggiungeranno i 15,6 miliardi di dollari entro la fine del 2025.

Nell’ultimo aggiornamento annuale sui fattori chiave che influenzano il mercato delle coperture cyber, il riassicuratore svizzero ha rivisto le prospettive di crescita del settore, abbassandole al 5% in termini di Cagr (in precedenza erano al 6%) a partire dal 2023. 

Swiss Re fa notare che, in un mercato come il cyber in cui l’offerta assicurativa continua a superare la domanda, l’aumento della concorrenza “sta spingendo al ribasso i tassi, erodendo i guadagni derivanti dall'esposizione e spingendo a concessioni su premi, limiti, copertura e controlli di sicurezza”.

L’analisi del riassicuratore svizzero riflette inoltre sul fatto che il rischio sistemico/di accumulo e l'aumento delle controversie legali in materia di privacy richiedano cautela nei tagli dei prezzi su base annua, “al fine di preservare la capacità del mercato di assorbire eventi estremi”.
Il protection gap delle Pmi

La crescita del mercato cyber, spiega l’analisi di Swiss Re, “passerà per l’espansione in segmenti di clientela nuovi o poco serviti”, tra cui quello delle Pmi che, secondo Dani Tobler, head cyber reinsurance di Swiss Re, rappresenta “una chiara direttrice di sviluppo per il cyber”, anche perché a livello globale i premi afferenti alle piccole e medie imprese rappresentano solo il 30% circa del totale (4,7 miliardi di dollari). 

In tutto il mondo, alcuni operatori del mercato cyber stanno conquistando quote di mercato nel segmento delle Pmi, spiega Swiss Re, la cui analisi evidenzia cinque fattori fondamentali di crescita, ciascuno dei quali ha il potenziale per contribuire a colmare il divario di protezione cyber delle piccole e medie imprese: formazione (campagne mirate alle Pmi; dotare i broker di strumenti e materiali in un linguaggio semplice), progettazione dei prodotti (soluzioni dedicate alle Pmi, che siano semplici, convenienti, modulari e con servizi integrati aggiuntivi), prezzi (concentrarsi su coperture essenziali, prezzi sostenibili e (sotto)limiti adeguati ai budget delle Pmi), valutazione del rischio e sottoscrizione (semplificare con l'automazione e il risk scoring; questionari più brevi e privi di tecnicismi) e distribuzione (piattaforme digitali/Api e abbinamento della copertura cyber a pacchetti più ampi per le Pmi per ridurre eventuali contrarietà). 

Secondo Tobler, il settore assicurativo cyber “continua a crescere più velocemente rispetto ad altre linee di business, ma il successo ora dipende da aspettative di crescita realistiche e dalla creazione di un mercato sano e sostenibile”. Tobler evidenzia che, se si riuscirà a ridurre il divario di protezione delle Pmi potrà aumentare anche il rischio di accumulo, pertanto “la riassicurazione sarà fondamentale per gestire tale esposizione e fornire le informazioni basate sui dati di cui gli assicuratori hanno bisogno per individuare le giuste opportunità, regione per regione”.

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