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Munich Re, cresce la capacità riassicurativa

Secondo il gruppo tedesco, il capitale della riassicurazione tradizionale è aumentato di circa il 5,6% all’anno negli ultimi otto anni

Munich Re, cresce la capacità riassicurativa
L’evoluzione dello scenario di rischio pone la necessità di una capacità riassicurativa che rimanga in linea con le esigenze della clientela. Una capacità che il mercato, secondo Munich Re, è sempre stato finora in grado di garantire: negli ultimi otto anni, stando a una recente analisi del gruppo tedesco, il capitale della riassicurazione tradizionale è aumentato a una media di circa il 5,6% all’anno.

La società evidenzia che un simile risultato è stato raggiunto senza il contributo di un afflusso significativo di capitale da parte di nuovi operatori di mercato. Munich Re, si legge in una nota stampa, “ha continuamente aumentato la copertura assicurativa contro le catastrofi naturali per i propri clienti durante questo periodo, al fine di soddisfare la crescente domanda”. A tal fine, precisa quindi la società, “è indispensabile che i prezzi siano commisurati al rischio”.

“Il capitale riassicurativo tradizionale rimane la spina dorsale per il trasferimento di tutti i tipi di rischi”, ha commentato Stefan Golling, membro del consiglio di amministrazione di Munich Re. “La nostra solidità patrimoniale ci consente di mantenere tutti i rischi nel nostro bilancio e quindi di rimanere indipendenti dai mercati di retrocessione e dal capitale di terzi”, ha quindi proseguito sottolineando inoltre che i clienti del gruppo “possono contare su capacità a lungo termine: anche dopo un evento di grande portata, come un uragano estremamente potente con una perdita di mercato senza precedenti di oltre 100 miliardi di dollari, il nostro coefficiente di solvibilità rimarrebbe ben al di sopra del limite superiore del nostro corridoio target del 220%”.

Proprio le catastrofi naturali costituiscono uno dei principali motivi di preoccupazione per il mercato. La società, a tal proposito, evidenzia che dal 2020 i danni assicurati provocati da eventi di questo genere hanno superato regolarmente la soglia dei 100 miliardi di dollari all'anno. Nella prima metà del 2025 si è già arrivati a un conto complessivo di 80 miliardi di dollari: si tratta del secondo valore più alto mai registrato in un primo semestre dall’inizio delle rilevazioni nel 1980.

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