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Fwu, tempi più lunghi per la liquidazione

Un problema informatico potrebbe rallentare l'invio della nota precompilata con l'indicazione del credito

Fwu, tempi più lunghi per la liquidazione
Si allungano i tempi per la liquidazione dei rimborsi destinati ai clienti di Fwu Life Insurance Lux. Il commissario liquidatore Yann Baden ha reso noto che lo scorso 31 gennaio, proprio in concomitanza con la sentenza di scioglimento e liquidazione della compagnia, la società ha perso gli accessi ai suoi database e sistemi informatici: il risultato, come si legge in una nota pubblicata sul sito della compagnia, è che non è stato possibile “comunicare individualmente con i clienti”.

Il team incaricato della liquidazione ha quindi dovuto innanzitutto ristabilire i canali di comunicazione con i clienti, ricreare un sistema informatico funzionante e recuperare dati e informazioni dagli strumenti di backup. I canali di comunicazione tramite e-mail, lettere e telefono sono stati dunque ripristinati ed è stata inoltre messa a disposizione una linea diretta in francese, inglese, tedesco, spagnolo e italiano. Sarebbe al momento in fase di sviluppo anche un portale dedicato ai clienti che si propone di centralizzare tutte le richieste digitali dei creditori.

Il team afferma di essere riuscito finora a dare risposta a circa 50mila clienti. In ogni caso, sarà tuttavia difficile riuscire a rispettare il termine del 31 luglio stabilito per l’invio ai creditori di una nota precompilata con un’indicazione del credito. “Ci aspettiamo un ritardo fino a un massimo di due settimane per gli assicurati di Francia e Belgio”, si legge nella nota. Un ritardo ancora maggiore dovrebbe poi registrarsi fra i possessori di polizze unit linked che abbiano avviato un’azione legale contro la compagnia.

Il team si aspetta comunque che gli attivi realizzati dalla società “consentiranno il rimborso di una parte sostanziale dei crediti dei creditori privilegiati, in particolare degli assicurati e dei beneficiari”. In Italia, dove fra l’altro è stata avviata la prima azione legale contro un intermediario che ha distribuito i prodotti della compagnia, si contano contratti con oltre 100mila risparmiatori per un investimento complessivo stimato in oltre 350 milioni di euro.

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