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Ania, come costruire “il futuro del futuro”

Nell’assemblea annuale sono stati messi in luce i tanti fattori di incertezza per il settore, ma anche le opportunità che possono aprirsi in un clima di riforma su molti capitoli

Ania, come costruire “il futuro del futuro”
Le assicurazioni italiane sono pronte a fare la propria parte per dare forza alla ripartenza del nostro Paese, ancora affannato dopo due anni di pandemia e alle prese con le nuove incertezze di un presente “complesso e problematico”, in cui “è difficile pensare al futuro prossimo”, come ha spiegato la presidente di Ania, Maria Bianca Farina, nella sua relazione all’assemblea annuale dell’associazione, svoltasi in presenza il 5 luglio a Roma. Ancora più difficile è immaginare quel “futuro del futuro” che ha dato il titolo all’appuntamento 2022, e che cade in un contesto in cui “incombe una crisi alimentare che potrebbe coinvolgere almeno un terzo della popolazione mondiale, con le inevitabili, tragiche, ripercussioni economiche e non solo”, mentre sul piano sociale “non possiamo dimenticare l’accentuarsi delle diseguaglianze, la troppo elevata disoccupazione”. In questo contesto, le assicurazioni italiane vogliono giocare un ruolo da “attori primari e determinati a supportare attivamente lo sviluppo economico e sociale del Paese”, ma chiedono al governo, al parlamento e al regolatore “la definizione di regole chiare e stabili nel tempo”, che rendano più efficace il loro lavoro e che consentano “la costruzione di nuovi e più efficienti corridoi dove le nostre specificità possano incontrare i bisogni di cittadini, sistema produttivo, istituzioni”.

Fornire risposte coordinate a sfide globali

Nella sua relazione, Farina ha inquadrato il contesto economico italiano e internazionale. “Siamo di fronte – ha detto – a una concatenazione di trend globali, in grado di impattare gravemente sull’intera società e per i quali serve studiare e concordare risposte altrettanto globali, che coinvolgano tutti gli attori economici, politici, sociali”. La guerra, l’inflazione e la pandemia che non accenna a terminare, rappresentano sfide che richiedono uno sforzo comune e collettivo: “il futuro del futuro sarà come noi lo costruiremo, con il realismo e il pragmatismo che ci insegna la storia. Saranno necessari pianificazione, investimenti, politiche attive, giustizia sociale, sostenibilità e cambiamento”.

L’opportunità chiave per ripartire si chiama Pnrr, piano che “ha permesso di delineare importanti interventi e riforme”. E proprio in tema di riforme Farina ha chiesto una maggiore attenzione al welfare, “un tema di primaria importanza alla luce dei trend demografici e dei conseguenti maggiori bisogni di protezione dei cittadini”. Per quanto riguarda le integrazioni al sistema previdenziale pubblico, “vogliamo favorire la diffusione delle coperture integrative”, che in Italia rappresentano solo il 6% del finanziamento complessivo delle pensioni, contro il 50% nel Regno Unito e il 52% nei Paesi Bassi. “A tal fine – ha detto Farina – svilupperemo iniziative mirate e innovazione di prodotto”, mentre sulla sanità, “il ruolo del settore evolverà verso nuove soluzioni con l’obiettivo, ad esempio, di rendere la spesa sanitaria mutualizzata accessibile ai soggetti più vulnerabili e di promuovere l’offerta assicurativa di percorsi di prevenzione”. Una quota significativa della spesa out of pocket (34 miliardi di euro all’anno) “potrebbe così transitare verso forme mutualizzate del rischio per aumentare la protezione e l’economicità dei servizi. Il ruolo della sanità integrativa potrebbe evolvere da una logica basata sul rimborso della prestazione a una presa in carico di cittadini e pazienti lungo l’intero percorso della salute, grazie in larga parte allo sviluppo della telemedicina”. Anche in tema di non autosufficienza, l’Ania propone “l’istituzione di un sistema integrativo all’interno del quale le assicurazioni potranno concorrere, in partnership con il pubblico, al finanziamento e alla copertura dei bisogni di cura e assistenza nelle età avanzate”.

Il trend del mercato assicurativo

Farina ha anche passato in rassegna i numeri del mercato assicurativo italiano nel 2021, chiuso con una raccolta vita e danni di 140 miliardi di euro, in aumento del 3,8%, con una significativa crescita dei prodotti multiramo nel vita e un aumento del 6% nel danni non auto.
Gli investimenti complessivi hanno sfiorato i 1.050 miliardi ed è proseguito il trend di diversificazione di portafoglio con l’incremento di asset alternativi. “Restiamo, dunque, grandi investitori istituzionali e orientati verso investimenti sostenibili di medio-lungo termine” ha sottolineato Farina, ricordando l’iniziativa di Ania del Fondo per gli investimenti infrastrutturali, che di recente ha annunciato il final closing con una raccolta di 516 milioni, “ben oltre il target iniziale”.

Nei primi mesi del 2022 “il settore sta dimostrando una significativa capacità di resilienza al peggioramento dello scenario economico”, mentre il biennio 2022-23 presenta molte incertezze: il rallentamento della domanda, il possibile aumento del costo dei sinistri nei rami elementari, la perdita di valore del portafoglio titoli, a causa del repentino rialzo dei tassi di interesse. “Su quest’ultimo argomento auspichiamo che, in tempo per l’applicazione nelle semestrali, sia reiterato il provvedimento, già operativo nel triennio 2018-2020, che sterilizza le fluttuazioni dei valori sugli attivi nei bilanci redatti a principi contabili locali”.

Farina ha anche fatto un accenno al settore agricolo, “largamente sottoassicurato, malgrado i contributi pubblici sulle coperture e la forte esposizione ai danni derivanti dal cambiamento climatico. La siccità di quest’anno ne è purtroppo una ulteriore grave dimostrazione”.  Il governo sta lavorando a una riforma del sistema di coperture: “si tratta di un’opportunità da non perdere”. Farina ha anche reiterato il suo appello affinché si arrivi a definire nel nostro paese “un sistema misto di gestione dei rischi catastrofali, in analogia con quanto si riscontra all’estero”

Sul capitolo Rc auto, segmento in cui a dispetto dell’inflazione i prezzi sono in ulteriore diminuzione, “dobbiamo però essere consapevoli che stiamo entrando in una nuova fase”, ha detto Farina, osservando che “l’inflazione è destinata ad avere un impatto sul costo dei sinistri, già in crescita nel 2021, e si rendono perciò ancor più necessarie riforme organiche del sistema che lo rendano sostenibile nel medio-lungo termine”. Tra queste, la revisione del bonus-malus, la riduzione della tassazione sui premi, e le tabelle uniche per il risarcimento dei danni per lesioni gravi alla persona.
Ai regolatori, l’Ania chiede anche “un assetto più flessibile” per i prodotti linked, e “opportune riforme” per i prodotti vita di rami I “tramite soluzioni che integrino garanzie finanziarie, protezione assicurativa e bassa volatilità”.

La disponibilità del governo

Su queste sollecitazioni il governo ha riconosciuto l’importante ruolo del settore, come ha ricordato il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, intervenuto in sala all’assemblea Ania prima di partire con la delegazione del governo alla volta della Turchia. “So perfettamente – ha detto – che le condizioni di contesto creano preoccupazioni, però la responsabilità che vi compete è quello di supportare lo sforzo comune nel gestire al meglio questa fase di grave incertezza”.

Il vice ministro allo stesso dicastero, Gilberto Pichetto Fratin, che ha la delega alle assicurazioni, ha invece fatto il punto sui cantieri aperti. Il governo sta valutando gli emendamenti al ddl Concorrenza in tema di Rca sul risarcimento diretto, e ha riavviato l’iter per la definizione della tabella unica per le macrolesioni, in coordinamento con ministero della Salute. “Stiamo poi seguendo, anche alla luce del confronto con il Consiglio di Stato, l’attuazione della legge Gelli, che deve creare le condizioni affinché ci sia una pluralità concorrenziale di offerta da parte del settore assicurativo italiano”, ha detto Fratin, concordando con la presidente di Ania sul fatto che “certamente il bonus/malus va aggiornato”, e che “anche sulle catastrofi naturali si può partire su un confronto a tutto campo su tutti questi temi per consegnare un percorso di soluzioni condiviso con gli stakeholder”.

Il punto di vista del regolatore

Dal punto di vista del regolatore, gli interventi da mettere in campo sono stati concentrati su alcuni specifici aspetti in particolare. Il presidente di Ivass, Luigi Federico Signorini, ha parlato innanzitutto di Rca, dove è innanzitutto necessario “ridurre le differenze tariffarie territoriali”.  Le due novità di rilievo sono da un lato la già citata tabella sulle macrolesioni, la cui bozza di decreto posta in consultazione dal Misa “ha ricevuto alcune osservazioni, sulle quali forniremo le nostre valutazioni nei prossimi giorni”, e dall’altro l’istituzione dell’Arbitro assicurativo, sul cui regolamento "siamo convinti che si sia raggiunto un giusto punto di equilibrio". Anche Signorini ha concordato sulla necessità di riformare il bonus-malus: “è possibile disegnare un metodo diverso, più efficace. È un obiettivo che ci pare importante perseguire, in collaborazione con l’Agcm, le imprese e i rappresentanti dei consumatori”.

Signorini ha poi parlato dello sviluppo dell’AI nell’assicurazioni, invitando a “rispettare parametri etici e requisiti di sicurezza”, e chiedendo “una regolamentazione europea di carattere trasversale”. Altro tema citato è quello della vendita di polizze Ppi attraverso il sistema bancario, su cui è stata avviata un’indagine con Eiopa, il report finale sarà pubblicato in autunno. “Possiamo già dire – ha anticipato – che l’analisi ha messo in evidenza problemi ricorrenti: costi sproporzionati; prassi che ostacolano la valutazione di coperture alternative da parte del consumatore; vincoli e restrizioni ingiustificate nelle clausole contrattuali. Sulla base di questi risultati, saranno sviluppati interventi e pratiche di vigilanza armonizzate”.

Infine, Signorini ha fatto un accenno allo strumento del mystery shopping, avviato di recente in via sperimentale e valutato con interesse da Ivass. Signorini ha tuttavia voluto sottolineare, rassicurando molti che guardano con perplessità tale strumento, che “il mystery shopping, così come lo vediamo oggi, non è finalizzato ad avviare procedimenti sanzionatori”.


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