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Russia, la guerra è anche cyber: occhio alle esclusioni nelle polizze

Gli attacchi informatici russi potrebbero mettere alla prova il linguaggio delle esclusioni di guerra nelle polizze

Russia, la guerra è anche cyber: occhio alle esclusioni nelle polizze
L'invasione russa dell’Ucraina ha aumentato a livello globale il rischio di attacchi informatici e dei potenziali costi dei sinistri per gli assicuratori danni che offrono coperture cyber. A lanciare l’allarme è Fitch, secondo cui questi attacchi possono anche testare ulteriormente l’efficacia delle espressioni “esclusione di guerra” ed “esclusione di atti ostili” nei testi delle polizze. Esclusioni che lo scorso gennaio sono state oggetto di una sentenza di un tribunale del New Jersey, negli Usa, che ha ritenuto un assicuratore responsabile per le perdite derivanti dall’attacco malware NotPetya del 2017 che aveva colpito il gigante farmaceutico Merck.

Secondo Fitch, tuttavia, negli ultimi anni, gli assicuratori più grandi hanno intrapreso significative azioni di pricing e di underwriting in risposta all’aumento dei sinistri informatici, incluso un linguaggio contrattuale più rigoroso, che dovrebbe aiutare a mitigare le perdite di sottoscrizione nell’attuale contesto incerto.

Il malware NotPetya è stato in gran parte attribuito a hacker collegati alla Russia, con effetti di spillover a breve e lungo termine e perdite per miliardi di dollari per le aziende globali.

LA SENTENZA SUL CASO MERCK

Come accennato, la sentenza che ha riguardato il gigante farmaceutico Merck ha portato a un risarcimento miliardario per le perdite subite dalla società a causa degli attacchi informatici NotPetya del 2017.

L'assicuratore di Merck, International Indemnity, sosteneva che le perdite subite rientrassero nell'esclusione di "atti di guerra o ostili". Questo perché nell'ottobre 2020, il Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti ha accusato sei cittadini russi degli attacchi NotPetya con presunti legami con l'intelligence militare russa. Webinar sulla gestione delle password. La corte superiore del New Jersey ha però stabilito che l'esclusione era "inapplicabile".

La polizza assicurativa property da 1,75 miliardi di dollari di Merck dovrà coprire i danni che gli attacchi di NotPetya hanno causato ai 40mila computer dell'azienda, per un totale di oltre 1,4 miliardi di dollari, secondo il deposito del tribunale.

La sentenza spiega inoltre che qualsiasi "ambiguità" nel linguaggio di una polizza assicurativa dovrebbe, per precedente legale, essere interpretata in modo da soddisfare le "ragionevoli aspettative" dell'assicurato.
Lingua della polizza assicurativa

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