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Salute mentale, in Italia resta uno stigma sociale

Nonostante il nostro Paese risulti tra quelli la cui popolazione è più colpita sul fronte della psiche, i cittadini sono meno propensi a cercare sostegno. I dati dello studio Being Mind-Healthy di Axa

Salute mentale, in Italia resta uno stigma sociale
Axa ha presentato l’edizione 2022 dello studio Being Mind-Healthy, il report sulla salute mentale e il benessere psichico. Si tratta dell’indagine più ampia mai lanciata dal gruppo, condotta da Ipsos su un campione di 11mila persone di età compresa tra i 18 e i 75 anni in 11 Paesi (Italia, Francia, Regno Unito, Germania, Spagna, Irlanda, Belgio, Svizzera, Cina, Hong Kong e Giappone). 

La pubblicazione della ricerca coincide con il lancio dell’Axa Mind Health Index, “un indice che sarà presentato annualmente, con l’obiettivo di monitorare i progressi compiuti sulla salute della mente e sostenere gli stakeholder nel loro approccio alla salute”, precisa Axa. 

La ricerca conferma la tendenza, emersa nell’indagine Axa dello scorso anno, che vedeva le donne e i più giovani, in particolare in Europa e specialmente in Italia, tra le categorie più colpite nel benessere psicologico a causa della pandemia: in Italia la percentuale è al 48%, contro la media globale al 33%.  

"Il costo delle malattie legate alla mente e non diagnosticate o mal gestite è colossale”, ricorda Antimo Peretta (in foto), ceo Europe & Latam di Axa e membro del management committee. “L’Ocse – continua – pone  l’impatto economico fino al 4,2% del Pil". 

Domani, 26 gennaio, su Insurance Daily, un approfondimento sulla ricerca di Axa.

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