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Moody’s, il settore vita Uk è stabile

L’agenzia di rating migliora l’outlook portandolo da negativo a stabile

Moody’s, il settore vita Uk è stabile
Moody’s ha deciso di cambiare il suo outlook sul settore assicurativo vita del Regno Unito portandolo da negativo a stabile. L’agenzia di rating osserva che l’utile operativo e la capitalizzazione del settore sono stati resilienti nel 2020, e prevede che rimarranno solidi anche nei prossimi 12-18 mesi, supportati dalla ripresa dell’economia britannica.

Gli analisti di Moody’s ritengono che il nuovo contesto economico compensi l’elevato rischio di perdite sugli investimenti dovute a insolvenze aziendali, nonché l’aumento della pressione sui redditi degli investimenti determinata dal lungo periodo di tassi di interesse bassi.

Ad ogni modo, l’agenzia di rating sottolinea che il deterioramento della solvibilità del settore vita nel Regno Unito nel corso del 2020 è stato più lieve del previsto, con il capitale rimasto a livelli confortevoli a fine anno. “Si è ritenuto che la capacità degli assicuratori vita del Regno Unito di generare capitale internamente, insieme alla sospensione dei dividendi e all’emissione di debito, abbia ampiamente compensato l’impatto negativo del calo dei tassi di interesse e dell'ampliamento degli spread creditizi” spiega Moody’s.

Inoltre, Moody's ritiene che il mercato delle rendite di acquisto in blocco (bulk purchase annuity, Bpa) del Regno Unito, in cui le aziende trasferiscono le passività pensionistiche agli assicuratori in cambio di un premio, offra una delle migliori opportunità a lungo termine in tutto il settore assicurativo europeo. Gli assicuratori del Regno Unito hanno sottoscritto accordi Bpa per 32 miliardi di sterline nel 2020 nonostante la pandemia, limitando il calo del loro utile operativo a causa della riduzione delle vendite e dei proventi da investimenti. “L’attività sostenuta del Bpa – spiega Moody’s – sosterrà la redditività degli assicuratori sulla vita nel periodo di previsione, controbilanciando i tassi di interesse bassi per più a lungo e l'aumento dei costi tecnologici”.

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