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Diminuiscono i mancati pagamenti delle imprese italiane nel 2014

È quanto emerge dall'ultimo studio di Euler Hermes sul tema: al calo si contrappone l'aumento degli importi medi

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Nel 2013 è diminuito il numero dei mancati pagamenti, anche se sono aumentati i relativi importi medi. È questa la principale tendenza osservata dallo studio Mancati pagamenti delle imprese italiane edizione 2014, realizzato da Euler Hermes. Si tratta di una ricerca che studia l'andamento di tutti i pagamenti delle imprese italiane, attraverso un'analisi condotta su ogni singola regione, comprensiva di un approfondimento per i diversi settori merceologici, e che si basa sul monitoraggio giornaliero tratto dalla banca dati Euler Hermes Italia, costituito da circa 450 mila aziende.

Il report evidenzia come il secondo anno consecutivo di recessione (Pil 2012 a -2,6%, Pil 2013 a -1,9%) abbia contribuito al deterioramento delle transazioni commerciali tra le imprese, innalzando il livello di insoluto. Se, come si accennava all'inizio, cala il numero dei pagamenti (frequenza -18% vs 2012) crescono gli importi medi (severità +9% sul 2012). I livelli medi dei debiti non onorati, dall'epoca pre-crisi a dicembre 2013, sono cresciuti in Italia del 78%. Il comparto più colpito all'interno è quello della Siderurgia (severità +22% vs 2012) soprattutto a causa del calo della domanda interna delle commodities (severità +42% vs 2012), con il settore petrolifero toccato dalla riduzione dei consumi, dall'eccesso di produzione e dall'elevata volatilità dei prezzi. I settori nei quali i mancati pagamenti hanno registrato trend in contrazione o in stabilizzazione sono quelli del food e del tessile: per entrambi il canale export rimane la via principale di crescita. Lo studio di Euler Hermes, infine, evidenzia le regioni dove costa di più, in media, un mancato pagamento, vale a dire Emilia Romagna, Lombardia e Lazio.

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