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Uaa, ecco il nuovo presidente

Al termine del congresso dell'Unione Agenti Axa, dopo due giorni di confronto, approfondimenti e dibattiti fra intermediari e compagnie, arriva l’atteso responso: con il 92,87% dei voti, Loretta Credaro raccoglie il testimone di Alessandro Lazzaro

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Passaggio di consegne al vertice dell’Unione Agenti Axa. A quasi due anni di distanza dalla nomina, si chiude infatti la presidenza di Alessandro Lazzaro. E comincia quella di Loretta Credaro, agente di Morbegno che ha assunto la carica in occasione del congresso che si è svolto a Cagliari, negli spazi del resort Chia Laguna, dal 19 al 21 maggio. Un’affermazione netta per la lista del nuovo presidente, l’unica a presentarsi alla prova del voto, capace di raccogliere quasi l’unanimità dei consensi. Su 463 votanti, si sono contate infatti soltanto 26 schede bianche e altre sette nulle: tutto il resto, ben il 92,87% dei voti, è andato a favore della mozione di Credaro.
Già presentata la squadra che accompagnerà il presidente durante il suo mandato. Oltre a Salvatore Palermo, nuovo vice presidente vicario, il team annovera Matteo Comi, Vittorio Filianoti, Andrea Fossati, Angelo Marinelli e Filippo Sala. “Posso contare su una buona squadra, pronta alla collaborazione e all’impegno”, ha commentato a caldo Credaro. “Procederemo con il passaggio di consegne da parte della presidenza uscente e con la focalizzazione sui contenuti, molto sfidanti, della mozione emersa dal congresso”, ha aggiunto parlando dei primi impegni che attendono la sua squadra.

UN MATRIMONIO DI INTERESSE?
La nomina è arrivata al termine di due giorni di incontri e dibattiti. Tanti gli argomenti sul tavolo: dal ruolo della rappresentanza al rapporto con la mandante, passando per la sfida della digitalizzazione e per il grande tema della redditività. Momenti di riflessione per cercare di capire, anche grazie al contributo di esperti e rappresentanti della compagnia, quanta strada è stata fatta e quanta ne resta ancora da fare.
L’apertura dei lavori è stata affidata ai sindacati. Molto critica la posizione di Claudio Demozzi, presidente di Sna, che ha evidenziato come spesso, fra agenti e compagnia, sussista “un matrimonio d’interesse, con interessi che raramente sono affini”. La prova, a detta sua, arriva dalla digitalizzazione. “Il cliente ibrido non esiste, è solo il sogno di qualche dirigente di compagnia”, ha commentato. Ecco perché, secondo Demozzi, è necessario “scegliere un esecutivo forte, che abbia idee chiare e che sappia fare da controparte alla compagnia”. In caso contrario, avverte, “tutti dovranno accettarne le conseguenze”. Parole che, unite al ripetuto invito a iscriversi al sindacato, hanno suscitato qualche commento dalla platea.

RAPPORTARSI CON LA MANDANTE
Diversa (anche nell’approccio) la posizione di Anapa Rete ImpresAgenzia, affidata al vice presidente Enrico Ulivieri. “Il gruppo agenti deve essere forte, ma non deve essere poi delegittimato da chi lo deve difendere”, ha esordito rispondendo alle parole di Demozzi. L’intervento ha quindi assunto i connotati di un mea culpa. “Sarebbe opportuno – ha spiegato Ulivieri – evidenziare quello che non abbiamo fatto: non abbiamo risolto il problema dell’accordo nazionale agenti, non abbiamo rafforzato le basi per poter proseguire nei confronti istituzionali e abbiamo errato l’approccio verso il digitale”. Una nuova consapevolezza da cui partire per mettersi “a tavolino, in un confronto democratico e corretto”. Il tutto mantenendo solidità di fronte alle compagnie, anche a livello di gruppi aziendali. “Siate un pungolo per il vostro presidente, ma restate compatti e granitici con la mandante”, ha concluso.

LA PAROLA AGLI ESPERTI
Il programma è proseguito con una serie di interventi su alcuni temi caldi per le agenzie. Il commercialista Michele Specchiulli ha analizzato il caso degli accorpamenti, fornendo una disamina accurata delle principali criticità legate a un fenomeno sempre più diffuso. L’avvocato Andrea Bullo ha invece spostato l’attenzione sulla gestione dei dati in epoca digitale, fornendo consigli utili per una sfida che attende da tempo il settore.
La prima giornata si è conclusa con gli interventi di Stephan Coulot, ceo di Axa Assistance, di Domenico Martiello, direttore della distribuzione di Axa Assicurazioni, e di Patrick Cohen, ceo di Axa Italia, che hanno portato i saluti della compagnia alla platea dei partecipanti.

IL NODO DELLA REDDITIVITÀ
I lavori della seconda giornata si sono aperti con un intervento di Enea Dallaglio, amministratore delegato di Innovation Team, che ha analizzato il nodo della redditività. Un tema caldissimo, visto che in appena vent’anni si sono perse oltre 7.000 agenzie. Numeri che diventano la prova del calo della redditività agenziale. E che sono il primo effetto della costante guerra fra costi e ricavi. Le soluzioni, secondo Dallaglio, non sono semplici. L’unica alternativa è accettare la sfida del cambiamento, “elaborando analisi accurate del proprio modello di business e piani di sviluppo reale”.

IL CONFRONTO: AGENTI VS COMPAGNIA
Il confronto fra agenti e compagnia ha trovato piena espressione in una serie di faccia a faccia condotti da Maria Rosa Alaggio, direttore di Insurance Connect. Il primo match ha visto misurarsi sul palco Armando Ponzini, head of P&C di Axa Assicurazioni, e gli agenti Giampaolo Poncemi e Andrea Sgarzani. Al centro del confronto si è imposto il tema dell’offerta, con gli intermediari che hanno evidenziato “la guerra costante sui prezzi”: la soluzione, a detta loro, risiede in “strutture aziendali più snelle, maggior serenità e disponibilità di tempo”.
La palla è poi passata a Michele Spagnuolo, head of life di Axa Assicurazioni, e Simone Gamboni, che hanno spostato l’attenzione sul ramo vita. Piena concordanza sulla necessità di garantire protezione al cliente, ma mancano ancora degli strumenti fondamentali. “Dobbiamo strutturarci in maniera migliore”, ha affermato Gamboni. “Ancora oggi – ha aggiunto – mancano materiali cartacei da sottoporre all’attenzione del cliente”.
Di digitalizzazione hanno invece parlato Giacomo Gigantiello, chief transformation officer di Axa Italia, e Matteo Comi. Secondo quest’ultimo, “il bilancio dell’accordo dati non è soddisfacente”. E dietro il paperless, ha concluso, si nasconde “una fatica del diavolo, caduta sulle spalle delle agenzie”.
L’ultimo confronto, quello relativo alla distribuzione, ha visto confrontarsi Domenico Martiello, head of distribution di Axa Italia, e Paolo Suozzo. Un tema su cui l’agente ha sottolineato la necessità di un confronto costante con la compagnia, affinché “i processi restino in linea con gli accordi siglati”.

SUL PALCO LAZZARO E COHEN
La due giorni si è chiuso con un confronto sul palco fra il presidente uscente Alessandro Lazzaro e l’ad della compagnia Patrick Cohen. L’ex presidente ha approfittato dell’occasione per tirare un bilancio del suo mandato. “Gli agenti sono centrali, e tutte le parti in causa hanno l’obbligo di fare di più”, ha esordito. Le difficoltà ci sono, è inutile negarlo, ma Lazzaro è convinto che la compagnia si stia muovendo nella direzione giusta. “Patrick Cohen – ha aggiunto – è con noi da soli sei mesi. Va dato merito al nuovo management di aver assunto decisioni importanti”. Quindi il momento dei saluti: “Chiudo dando un messaggio ai miei colleghi: forza e unità del gruppo. E al dott. Cohen chiedo di aiutare anche le piccole agenzie”.
Parole a cui Patrick Cohen ha risposto ricordando gli obiettivi della compagnia. “I nostri termini di paragone – ha spiegato – non sono più le altre compagnie assicurative, ma colossi come Google e Amazon, e per questo serve divenire sempre più competitivi”. Una sfida che si giocherà sul campo della digitalizzazione, ma anche attraverso un “cambiamento culturale che vi faciliti la vita e le possibilità di contatto con la clientela”. Poi l’impegno a sostenere la rete agenziale: “Vi garantisco la massima fiducia e collaborazione per affrontare tutte le sfide del futuro”.

Nella foto: Loretta Credaro, nuovo presidente di Uaa

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