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Broker, ecco come cavalcare la rivoluzione digitale

I temi dell’evoluzione tecnologica, e delle opportunità che si aprono per gli intermediari sono stati al centro di un convegno dell’Aiba, svoltosi a Roma

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La digitalizzazione è una grande occasione di innovazione e sviluppo per il settore assicurativo; agli intermediari permette di automatizzare le attività semplici e di concentrarsi su quelle ad alto valore aggiunto: servizi di consulenza, di informazione organizzata e continuativa rispetto ai rischi e di prevenzione dei danni e sviluppo di nuovi servizi non esclusivamente assicurativi, attraverso partnership con device e service providers.
Di questo si è parlato oggi a Roma, nel convegno nazionale, organizzato dall’Aiba, dal titolo: Il futuro del Broker? Una sfida al presente. I nuovi scenari della mediazione assicurativa.
L’80% degli assicuratori di tutto il mondo ritiene che l’Internet of Things rivoluzionerà il modo tradizionale di fare business, coinvolgendo anche il settore del brokeraggio.
Secondo il presidente di Aiba, Carlo Marietti Andreani, “l’occasione è importante, soprattutto per le compagnie generaliste italiane che hanno l’opportunità di aprirsi alla multicanalità potendo così raggiungere parte di clientela oggi non presidiata. Mi riferisco in particolare al settore del brokeraggio – sottolinea Marietti – che possiede informazioni di dettaglio sui rischi relativi ai propri clienti ma viene sempre più spinto a colloquiare con la rete agenziale per effetto di scelte organizzative legate alla inefficienza dei sistemi di comunicazione, che tuttavia hanno il grave svantaggio per le imprese di disperdere la focalizzazione commerciale sugli effettivi bisogni della domanda”.

L’Oria come Godot


L’evoluzione tecnologica dovrebbe essere accompagnata da quella normativa. Eppure i broker assicurativi, da ormai due anni, attendono la nascita del nuovo Organismo di controllo sugli intermediari (Oria) che, sulla falsariga di quanto fatto per mediatori creditizi e promotori finanziari, avrebbe compiti di gestione del registro e di autogoverno con l'irrogazione di sanzioni. Al convegno dell'Aiba, notizie in merito sono state chieste all'Ivass che ha puntato il dito sul ministero dello sviluppo Economico che starebbe tenendo fermo lo schema di regolamento. “Noi siamo stati leali nella collaborazione istituzionale” ha detto la responsabile della vigilanza sugli intermediari all'Ivass, Maria Luisa Cavina, secondo cui il testo “da tempo è nelle stanze del ministero dello Sviluppo”. Cavina ha aggiunto l'auspicio che nel frattempo si sia mosso verso altre stanze istituzionali “di certo non è ancora arrivato al Consiglio di Stato che è un passaggio cruciale”. La lentezza per il varo dell'Organismo era già stata denunciata l'estate scorsa anche dal presidente dell'Ivass, Salvatore Rossi.

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