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Incontro Ania-agenti, ecco i primi paletti

Le posizioni di Sna, Unapass e Anapa dopo il confronto con le compagnie di lunedì scorso

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L'Ania ribadisce la sua preferenza per un modello agenziale integrato al modello industriale delle compagnie. È quanto è uscito dal secondo incontro tra la Confindustria delle assicurazioni e le rappresentanze degli agenti: cioè Sna, Unapass e Anapa. Lunedì a Milano non si è ancora discusso dell'operatività reale di un nuovo accordo, ma ci si è intrattenuti nel definire la nuova figura dell'agente. "L'Ania - commenta Claudio Demozzi, il presidente di Sna - mira alla creazione di due figure di agenti: una in dipendenza gerarchica e organizzativa all'impresa e una gerarchicamente indipendente. Secondo Sna questa distinzione introduce nuovamente un'esclusiva che non è accettabile nei termini proposti. Ecco perché, se non si troverà una terza via, all'incontro previsto il 6 novembre, dove le imprese mirano già a mettere nero su bianco questi nuovi istituti, il sindacato potrebbe non partecipare".

Secondo Anapa, l'incontro con l'Ania è stato un summit di "alto profilo politico". Vincenzo Cirasola, presidente dell'associazione, pur in un contesto ancora preliminare, è soddisfatto di aver "fissato alcuni punti fermi sulla figura di agente". Cioè un "professionista dell'intermediazione assicurativa, titolare di un contratto di agenzia in appalto, con o senza procura, e che svolge, in maniera autonoma e a proprio rischio e spese, l'attività agenziale in regime di mono o plurimandato". Su questo punto, Cirasola ha apprezzato anche la compattezza dimostrata dalla categoria: "ritengo che questo sia un importante punto di partenza che va valorizzato".
Solo la prossima riunione, il 6 novembre, però, secondo Cirasola, potrà rivelare le reali intenzioni dell'Ania rispetto alla modifica dell'accordo nazionale. "Certo è - ha aggiunto - che l'impostazione, quella che abbiamo perorato, dovrà vertere su una ridefinizione dei rapporti tra imprese e agenti, attraverso la configurazione di una cornice normativa, volta a stabilire le modalità di accensione e di chiusura del rapporto agenziale, nei limiti della quale ogni gruppo agenti andrà a latere a completare la tela del quadro, tramite gli accordi integrativi o le future negoziazioni con la propria compagnia".

Un momento di confronto, di ascolto e di approfondimento è stata invece la definizione data dal presidente di Unapass, Massimo Congiu, che fissa subito un punto fermo: "non c'è stata alcuna messa in discussione della figura unica dell'agente come attualmente definita sotto il profilo giuridico", sottolineando come su questa posizione ci fosse l'accordo di tutte e tre le associazioni. "L'Ania ci ha chiesto di verificare se le modalità di relazione tra intermediari e imprese possano essere differenti" sempre all'interno di un unico profilo giuridico ed economico per tutti gli agenti. "Per noi l'agente è tale solo in presenza di un mandato, ma può essere più o meno integrato con la compagnia: possono esistere delle caratterizzazioni e dei profili più specifici da regolamentare in maniera diversa da come avviene ora". Uno di questi nuovi profili potrebbe riguardare quell'agente "che sceglie una relazione più integrata con la mandante - spiega Congiu - ma che potrebbe comunque avere necessità di mettere in pratica una piccola quantità di brokeraggio", sulla scorta di quel petit courtage già praticato in Francia. Quello che Unapass, chiede, dunque, è una "modalità di scelta più dinamica", ferma restando la netta contrarietà a "qualsiasi forma di distinzione tra agenti di serie A e di serie B.

Foto: Vittorio Verdone, direttore centrale Ania

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