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Rc auto, le proposte di Aiba

L’associazione plaude all’estensione del risarcimento diretto alle compagnie europee che operano in Italia, ma chiede al legislatore due nuovi interventi

Rc auto, le proposte di Aiba
Plauso di Aiba all’estensione del risarcimento diretto dei sinistri auto anche alle compagnie europee che operano in Italia. La novità, com’è noto, è stata introdotta nell’ultimo ddl Concorrenza ed entrerà in vigore il prossimo anno. Secondo Flavio Sestilli, nominato recentemente presidente dell’associazione, la norma “ha il potenziale di apportare benefici tanto agli assicurati quanto al mercato stesso. L’estensione dell’indennizzo diretto, infatti, amplia la certezza del risarcimento del danno in caso di sinistro stradale – ha detto – e permette insieme di accedere all’indennizzo in tempi più rapidi, per una maggiore efficienza complessiva del servizio all’utente finale”.

Adesso però, secondo l'associazione, è necessario uno sforzo in più da parte del legislatore. Nel dettaglio, l’associazione ha evidenziato due punti con una nota stampa: il superamento del meccanismo bonus-malus e la portabilità della scatola nera. Sul primo punto Sestilli ha sottolineato che “il sistema bonus-malus attuale è diventato sempre più obsoleto e, di conseguenza, meno efficace perché essendo basato su un unico parametro, ossia il numero di sinistri, non è in grado di fornire una misurazione reale e adeguata del rischio”. Secondo il presidente di Aiba, con la legge Bersani “si è assistito a un progressivo aumento degli assicurati nella classe più alta” e questa dinamica “ha ridotto la premialità del sistema, che intendeva responsabilizzare i conducenti e appunto premiare gli utenti più accorti e che provocano il minor numero di sinistri”. Per questo, ha proseguito, è necessario un approccio che tenga conto di “un maggior numero di parametri, oltre ai soli sinistri, a cominciare dagli effettivi stili di guida di ciascuno”. 

Per quanto riguarda la portabilità della scatola nera, tema su cui si è recentemente soffermato anche l’Ivass, Sestilli ha sottolineato che la non trasferibilità dei dati sulle abitudini di guida “limita la concorrenza e porta le compagnie a impostare strategie di prezzo orientate all’aumento del premio al crescere degli anni di permanenza. Riteniamo fondamentale – ha concluso – che si apra un’approfondita riflessione sul tema e che si lavori nell’interesse e per una tutela sempre migliore degli utenti”.

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