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Liberalizzazioni e vera concorrenza

Liberalizzazioni e vera concorrenza hp_vert_img
Secondo molti la collaborazione tra intermediari non aprirà un nuova fase concorrenziale del settore assicurativo. Questa, almeno, è la convinzione ribadita dall'Ania (ma a pensarla in questo modo sono diversi rappresentanti del sistema agenziale) in tutte le occasioni ufficiali e istituzionali. Perché, come noto, secondo le compagnie tale modalità operativa condurrebbe l'agente ad agire come concorrente" dell'impresa rappresentata, con un'azione che non può essere in linea con lo spirito del monomandato. 
L'allarme tra gli agenti e le mandanti è alto e ci si interroga su come poter proseguire su una strada comune che, nell'ottica di un nuovo modello di collaborazione, sia in grado di coniugare fiducia reciproca, investimenti e necessità di maggiore concorrenza. 

Resta quindi da chiedersi se i patti stipulati tra compagnie e agenzie, anche quelli che nella categoria hanno fatto più discutere, sono oggi in realtà messi in discussione o diventeranno ancor più "patti di ferro", rafforzati da ulteriori e continui investimenti. Tra voci che sottolineano l'eterno valore della fedeltà, e voci che inneggiano alla libertà come unica via per costruire competitività, ci si potrebbe però anche focalizzare su una possibilità diversa. Una possibilità che non crea concorrenza attraverso le azioni degli intermediari e che coinvolgerebbe invece le compagnie, in prima persona, come artefici di nuove strategie capaci di guardare più da vicino a un nuovo modo di fare assicurazione: quello di stimolare l'interesse e le scelte, in piena autonomia, di una clientela sempre più evoluta.

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