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Verti sbarca in Italia e si veste di musica

Direct Line cambia volto: dal 1° marzo prenderà il nome della compagnia fondata dal gruppo Mapfre in Spagna nel 2011. Una svolta nella comunicazione assicurativa che parte da Radio Italia per puntare direttamente alle nuove generazioni

Watermark 16 9

Addio telefono rosso, addio nome in inglese. Dal 1° marzo al posto di Direct Line e del suo logo ci sarà il neurone arancione di Verti. Un rebranding voluto dalla multinazionale spagnola Mapfre, che dal 2015 è proprietaria di uno dei più conosciuti marchi delle assicurazioni online in Italia. Una piccola rivoluzione, perché il nome e il logo sono stati ideati in modo che non
fossero associabili a qualcosa di già esistente. Il logo è minimalista: un neurone simbolo di intelligenza e creatività. Quanto al nome, non ha un vero significato. “Volevamo qualcosa di assolutamente nuovo” spiega Enrique Flores-Calderón (a destra nella foto), amministratore delegato della compagnia, che racconta il modo in cui è stato scelto Verti. “Otto anni fa – rivela – mi diedero 50 nomi tra cui scegliere. Con mia moglie abbiamo deciso di togliere quelli che non ci piacevano. Alla fine ne sono rimasti cinque, su cui abbiamo fatto una ricerca di mercato”, racconta Flores-Calderón, seduto al centro dell’auditorium della sede di Radio Italia a Cologno Monzese. Al suo fianco Marco Buccigrossi (a sinistra nella foto),  direct business director di Verti Italia, che Manola Moslehi  (al centro nella foto), una delle voci più conosciute di Radio Italia, presenta come un musicista. “In effetti la mia carica in Verti è solo un hobby”, scherza Buccigrossi.

BENVENUTI AL VERTI MUSIC PLACE
Non è un caso se per la presentazione ufficiale del marchio in Italia Verti ha scelto Radio Italia. Lo spazio dedicato agli eventi live dei principali artisti del panorama musicale italiano è
stato ribattezzato in Verti music place. “Mi tremano le gambe se penso che ogni volta che si ospiteranno grandi artisti italiani, come Vasco o Ligabue, si dirà che sono in diretta dal Verti
music place“ dice Buccigrossi a Insurance Daily. Visibilmente emozionato, sembra pregustare i tanti eventi musicali a cui potrebbe partecipare. “Il Verti music place è un regalo che Radio Italia ci ha offerto – aggiunge Flores-Calderón - abbiamo un programma, ovviamente fatto sempre di musica, che svilupperemo con una sintonia perfetta con Mario Volanti, il fondatore di Radio Italia. Per noi è un vetrina importante”. La musica entra nella strategia di comunicazione di Verti, che proverà a rompere gli schemi esistenti nel mondo assicurativo. Così tra le trombe e le chitarre, una foto di Tiziano Ferro e una di Nek, nella sede di Cologno Monzese irrompe il neurone creato in Spagna. “Già Direct Line aveva una partnership con Radio Italia. Ora nella musica vedo la metafora perfetta del business assicurativo: se un componente di un gruppo smette di suonare c’è qualcosa che non funziona”, spiega Buccigrossi.

SVILUPPARE UN MARCHIO DA ZERO
La prima sfida è rendere Verti un brand riconosciuto, come è già accaduto in Spagna dove Verti è nata nel 2011. In prima linea, Flores-Calderón schiera 600 impiegati che lavorano a suo stretto contatto. “Nel mercato italiano, così competitivo, sarà una sfida far conoscere il nostro marchio partendo da zero” dice. “L’obiettivo di Verti nel 2018 resta la profittabilità, confermando gli ottimi risultati del 2017. Sappiamo che dobbiamo fare un investimento grande per essere conosciuti. Abbiamo tutto il supporto di Mapfre in questa strategia: abbiamo un budget di cinque milioni di euro, per spingere questo marchio” dice a Insurance Daily l’amministratore delegato che ribadisce le parole del chairman di Mapfre, Antonio Huertas Mejías: “L’Italia è strategica per lo sviluppo del gruppo”.

LA PRIMA INNOVAZIONE È IL LINGUAGGIO
L’importanza data alla comunicazione è il cuore della strategia di Verti Italia nei prossimi anni. “Innovazione non significa solo Insurtech, sui cui Mapfre sta già investendo milioni di euro. Per noi innovazione significa parlare in modo diverso, in modo da personalizzare l’offerta e adattarsi alle necessità reali del mercato” continua Flores-Calderón riferendosi a un ospite d’onore che indica come il suo modello di innovazione: il musicista britannico Neil Harbisson, l’uomo cyborg, che ha la foto con l’antenna in testa persino sul documento di identità. Così, quello che Manola Moslehi chiama ”assicuratese” dovrà necessariamente lasciare il posto a un diverso modo di comunicare. “È un punto debole – dice Buccigrossi – che dobbiamo trasformare in un punto forte. Abbiamo rivisto completamente la comunicazione: invece di vendere un nuovo prodotto agli assicurati che già abbiamo, dobbiamo prima cercare di comprendere quali sono i bisogni dei clienti, per poi capire cosa offrire e con quale linguaggio”. Detto altrimenti, Verti prenderà esempio dalla radio: semplicità, immediatezza, energia e ottimismo. L’obiettivo è catturare le nuove generazioni. “Il gruppo vuole un ritorno sugli investimenti fatti – spiega Buccigrossi – e per questo saremo più aggressivi sui millennials, e avremo una grande attenzione sulla presenza nei social network”. Detto fatto. La serata si conclude invitando tutti i presenti a farsi le foto con il nuovo logo Verti e a postarle sui social con l’hashtag ufficiale della serata: #P1onieri. Un chiaro riferimento all’innovazione in corso.




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