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Vittoria si alleggerisce dal rischio Italia

La compagnia ha venduto titoli di Stato italiani realizzando una plusvalenza straordinaria pari a 40 milioni di euro

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Vittoria Assicurazioni continua a scaricare il rischio Italia. La società, quotata su Borsa Italiana, ha comunicato ieri, giovedì 17 novembre, a chiusura dei mercati europei di aver ceduto parte dei propri titoli di Stato italiani, realizzando una plusvalenza straordinaria, al netto dei mancati proventi finanziari e dell’effetto fiscale, di circa 40 milioni di euro.
Già nel primo trimestre 2016, Vittoria aveva venduto bond governativi tricolore a tasso fisso, realizzando una plusvalenza di 5,9 milioni. A oggi, l’esposizione sui titoli governativi italiani è pari a circa il 30% del totale degli investimenti. 

"La liquidità derivante dalla vendita – si legge in una nota del gruppo – sarà progressivamente reinvestita, in un’ottica di adeguata diversificazione, con l’acquisizione di titoli governativi e obbligazioni corporate investment grade dell’Area euro". 
Vittoria precisa, inoltre, che il maggior utile derivante dall’operazione sarà interamente accantonato a riserve di patrimonio netto, "senza che ciò influenzi l’attuale politica di distribuzione dei dividendi". Nei nove mesi del 2016, gli investimenti complessivi della compagnia sono aumentati del 6% rispetto al 31 dicembre 2015, raggiungendo i 3,4 miliardi.

L'utile netto consolidato al 30 settembre 2016, risulta in crescita del 22% a 70,6 milioni di euro, mentre la raccolta diretta complessiva ammonta a 899,6 milioni, in decremento del 2,4% rispetto all’analogo periodo 2015. 
La raccolta premi del ramo danni è in lieve crescita (+0,5%) a 772,7 milioni, con il comparto auto in aumento dello 0,3% e il non auto dell'1,1%. Il combined ratio è pari al 90%, in miglioramento di 8 punti base rispetto ai primi nove mesi del 2015. 

La raccolta vita, che non comprende i contratti considerati come strumenti finanziari, si attesta a 127 milioni di euro, in riduzione del 17%. Il risultato lordo è in miglioramento e passa da un milione di euro al 30 settembre 2015 ai 2,8 milioni al 30 settembre di quest'anno.
Il patrimonio netto di gruppo ammonta a 744,1 milioni (+7,6%) rispetto all’importo di 691,2 milioni del 31 dicembre 2015.

Infine, il cda ha nominato Matteo Campaner e Paolo Novati vice direttori generali: entreranno in carica il primo gennaio 2017.

 

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