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Generali paga 2,5 miliardi di euro per il controllo dell'Est

Il Leone di Trieste rileva il 49% della joint venture Gph in mano al finanziere ceco Petr Kellner, anticipando così la scadenza della put option in mano a quest'ultimo. L'operazione avverrà in due tranche, rispettivamente del 25% e 24% entro il 2014. Il gruppo aumenterà la sua quota in Ingosstrakh al 38,5%

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Generali prende il controllo dell'Est. Con l'accordo conclusosi ieri durante un cda straordinario il ceo Mario Greco ha preso la decisione di anticipare la scadenza della put option in mano al finanziere ceco Petr Kellner (2015) e rilevare con un esborso di 2,5 miliardi di euro il 49% della joint venture in Generali Ppf holding, già controllata al 51%. Lo shopping avverrà in due tranche: entro il 28 marzo il Leone acquisterà il 25%, mentre a fine 2014 si completerà la transazione con il restante 24%. 

L'alleanza nell'Europa dell'Est stretta con Petr Kellner, voluta dall'ex group ceo Perissinotto, è quindi sciolta ma con un deciso impegno di Generai in quella parte del mondo. E non è finita qui. L'importanza che quei mercati ricoprono per Greco è testimoniata anche dallo scambio di asset con i quali il Leone di Trieste avrà il 38,5% della compagnia russa Ingosstrakh. Gph cederà a Ppf, per 80 milioni di euro, le attività assicurative per il credito al consumo in Russia, Ucraina, Bielorussia e Kazakistan.

L'accordo per la conclusione della joint venture prevede anche "il pagamento di dividendi di 352 milioni di euro, che dovranno essere corrisposti agli azionisti, prima del completamento della transazione nel primo trimestre 2013", oltre al pagamento del 66% dei profitti realizzati da Gph negli esercizi 2013 e 2014. E' quanto ha inoltre precisato Ppf. 

L'uscita di scena del finanziere ceco, che coincide anche con il suo abbandono del cda e la vendita del 2% di Generali è comunque un successo. Con i denari del Leone, Kellner potrà facilmente ripianare i debiti con le banche. "E' la fine di un'era - ha detto Kellner - con un eccellente ritorno rispetto all'investimento iniziale. Con questa operazione facciamo un altro passo importante nello sviluppo di Ppf Group".

Intanto Greco, entrato ad agosto e già decisivo nel progresso della compagnia, non è reticente riguardo nuove strategie. "Continueremo ad esaminare il mercato russo per capire quali opportunità abbiamo - ha fatto sapere il ceo in conference call, ribadendo che quello russo - è un mercato in crescita, ma ha una base di costi molto alta, che rende difficile operarvi con redditività". Generali, quindi, attraverso un equity swap che non prevede esborsi in contanti, ha spiegato Greco, acquisteranno il controllo della società che possiede il 38,5% della compagnia russa Ingosstrakh, in cambio del 27% di un fondo di private equity. "Lo facciamo - ha detto - perché acquistando il pieno controllo di questa quota in Ingosstrakh noi guadagniamo la libertà di decidere sulla strategia per questo asset in linea con le nostre priorità".

"I colloqui con Vtb - ha aggiunto il group ceo - erano molto complicati e non appena sono arrivato mi sono trovato in mezzo a questa discussione tra Ppf e Petr Kellner, Vtb e noi stessi e ho pensato immediatamente che era estremamente difficile ricavarne un deal e in particolare uno che fosse vantaggioso per Generali". Possedere tutta la jv, ha sottolineato Greco, pone Generali in una posizione di forza, potendo così valutare anche la presenza in Russia e in centro est Europa. "Ci vorrà del tempo - ha concluso Greco - e non necessariamente finirà con una brillante transazione di uscita, ma credo che abbiamo una discreta opzione per valutare questa quota nel corso dei prossimi anni al suo valore appropriato e per raggiungere i nostri obiettivi"

Per quanto riguarda gli altri asset in vendita, Alberto Minali, cfo della compagnia, ha precisato che "entro questa settimana sono attese le offerte non vincolanti per Bsi e le attività Usa nelle riassicurazioni". Ci sarebbero "proposte interessanti" che genereranno "altro cash'', ha spiegato.

La reazione dei mercati all'operazione di Generali è stata subito positiva. Merrill Lynch ha confermato il giudizio buy perché l'accordo con Ppf ''rimuove l'incertezza strategica'' scrivono gli analisti oltreoceano in un report e ''fornisce una migliore visibilità sulla capacità di Generali di finanziare l'acquisizione''.


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