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Ivass, stop momentaneo alla fusione Unipol-Fonsai

La sospensione dovrebbe permettere di indagare più a fondo sugli attivi delle compagnie

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Uno stop in parte atteso è giunto dall'Ivass alla fusione Unipol-Fonsai. Nei giorni scorsi il nuovo regolatore che ha preso il posto dell'Isvap ha sospeso i termini dell'iter autorizzativo del merger: lo scopo è quello di avere un po' più di tempo per indagare sugli attivi delle compagnie coinvolte. Il via libero definitivo potrebbe slittare a maggio.

Fabio Cerchiai, ieri ha comunque definito comprensibile" la decisione dell'Autorità di vigilanza. Intanto gli appuntamenti di marzo per Fonsai e Unipol si fanno però sempre più insidiosi. Il 13 marzo, in prima convocazione, all'assemblea degli azionisti di Fonsai, si discuterà anche dell'azione sociale di responsabilità nei confronti di alcuni ex sindaci e amministratori della compagnia: il Movimento Consumatori ha già chiesto ai soci la delega per poter votare a favore e pretendere il risarcimento dei danni.

Il 23 di questo mese invece gli azionisti di risparmio A di Fonsai ridiscuteranno i termini dell'aumento di capitale, con il rischio che si mettano di traverso. Oggi alcuni analisti, comunque, giudicano l'ipotesi di una bocciatura della fusione da parte dell'Ivass "molto remota", ma valutano la mossa del regolatore "negativa perché allunga potenzialmente i tempi".

Il Movimento Consumatori ha chiesto anche a Unipol chiarezza su che cosa intende fare nell'assemblea di Fonsai di giovedì contro la famiglia Ligresti e gli ex amministratori e sindaci considerati dal commissario nominato dall'Isvap, Matteo Caratozzolo, artefici di un'opera di spoliazione della compagnia durato quasi un decennio. ''E' necessario che Unipol dica con chiarezza se intende votare favorevolmente all'azione di responsabilità", ha affermato in una nota Paolo Fiorio, responsabile dell'Osservatorio Credito & Risparmio del Movimento Consumatori. 

Il timore del Movimento Consumatori, è che Unipol possa essere frenata da un sostegno pieno all'iniziativa di Caratozzolo dalla manleva concessa agli ex amministratori per il periodo 2007-2011 e stralciata nei confronti dei Ligresti solo dopo l'intervento della Consob. ''E' necessario che l'azione di responsabilità proposta dal commissario venga approvata senza restringere in alcun modo i soggetti individuati come responsabili" ha continuato Fiorio che cita espressamente il caso dell'ex amministratore delegato Fausto Marchionni, firmatario, ad esempio, di gran parte dei 42 milioni di consulenze concesse a Salvatore Ligresti tra il 2003 e il 2011. Unipol, il cui voto è determinante per il successo dell'azione di responsabilità, per ora ha preferito non rendere noto quale sarà il suo orientamento.

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