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Fonsai, Giulia Ligresti prosciolta dalle accuse

La corte di appello di Milano ha revocato il patteggiamento concordato nel 2013

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La corte di appello di Milano ha revocato ieri il patteggiamento a 2 anni e 8 mesi di reclusione concordato nel 2013 con Giulia Ligresti, prosciogliendola dalle accuse di aggiotaggio e false comunicazioni sociali che erano emerse nell’ambito dell’inchiesta della procura di Torino sulla gestione di Fondiaria Sai, compagnia assicurativa poi confluita nel gruppo Unipol. “Siamo soddisfatti per la decisione della corte di appello di Milano nei confronti di Giulia Ligresti”, hanno commentato in una nota Gian Luigi Tizzoni e Davide Sangiorgio, legali di Giulia Ligresti. “La sentenza che revoca il patteggiamento e decreta il proscioglimento della nostra assistita – prosegue la nota – mette fine alla complessa vicenda giudiziaria che riguarda Fonsai”.
Giulia Ligresti era stata arrestata il 17 luglio 2013, ottenendo i domiciliari alla fine del mese successivo grazie a una perizia medica che accertava uno stato di disagio psicologico e disturbi dell’alimentazione a causa della detenzione. Nel settembre dello stesso anno Giulia Ligresti aveva concordato il patteggiamento della pena, tornando quindi in libertà: la scelta era poi diventata definitiva in Cassazione. La svolta di ieri è arrivata sulla scia della pronuncia di assoluzione arrivata dal tribunale di Milano nei confronti di Paolo Ligresti, fratello di Giulia, e di altri due personaggi imputati nella stessa vicenda: la sentenza aveva di fatto aperto la strada a una richiesta di assoluzione che era stata inizialmente respinta.

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