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Wallife, chiuso un round di finanziamento da 12 milioni di euro

Fondata da Fabio Sbianchi e Maria Enrica Angelone nel 2020 a Roma, la start up è focalizzata sulla manipolazione genetica, il biohacking e l'uso di dati digitali

Wallife, chiuso un round di finanziamento da 12 milioni di euro
Wallife, start up insurtech italiana dedicata alla protezione dai nuovi rischi originati dal progresso tecnologico e scientifico nelle aree della genetica, della biometria e del biohacking, ha annunciato di aver completato un round di investimento da 12 milioni di euro guidato da United Ventures.  Al round ha partecipato un pool di investitori e business angels italiani e internazionali, tra cui Aptafin.

Fondata da Fabio Sbianchi e Maria Enrica Angelone nel 2020 a Roma, Wallife è focalizzata sulla manipolazione genetica (ad esempio la conservazione di materiale biologico e l'identità genetica), il biohacking (l'uso di tecnologie all'interno del corpo umano, come protesi e dispositivi medici impiantabili) e l'uso di dati digitali (come impronte digitali e riconoscimento facciale).

Oltre a indagare su rischi nuovi ed emergenti, si legge in una nota, l'obiettivo di Wallife è quello di sviluppare prodotti assicurativi innovativi per i rischi già esistenti, che finora non sono stati coperti dalle assicurazioni tradizionali.

L'aumento di capitale supporterà  il processo di crescita internazionale della società, lo sviluppo di nuovi prodotti assicurativi e il rafforzamento dell'infrastruttura tecnologica.

Wallife è stata assistita dal team Orrick guidato da Attilio Mazzilli, responsabile del dipartimento Technologies Company di Orrick Italia; United Ventures è stata assistita dallo Studio Legale Tributario di EY.

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