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La Consob multa gli ex vertici Cattolica

Sanzioni per 620 mila euro a Paolo Bedoni, ad altri ex consiglieri e alla società: mentirono sulla governance

La Consob multa gli ex vertici Cattolica
Alcuni ex componenti di vertice di Cattolica sono stati multati dalla Consob, che ha irrogato sanzioni per complessivi 620 mila euro alla società e a otto ex componenti del cda e del collegio sindacale della compagnia, a partire dall'ex presidente Paolo Bedoni (nella foto). Ai consiglieri viene imputato di aver mentito al mercato sui reali assetti di corporate governance, difformi da quanto dichiarato nelle relazioni sul governo societario del 2019 e del 2020, mentre i sindaci sono stati ritenuti colpevoli di essere venuti meno ai propri doveri di vigilanza.

Della prima sanzione sono destinatari, con 50 mila euro ciascuno, il già citato Bedoni, l'ex segretario del cda Alessandro Lai, gli ex vicepresidenti Barbara Blasevich e Aldo Poli, e l'ex consigliera Bettina Campedelli. La Consob ha comminato una multa da 220 mila euro a Cattolica, responsabile a titolo di colpa (ai consiglieri viene invece contestato il dolo) per le violazioni. Puniti con la seconda sanzione, da 50 mila euro a testa, Giovanni Glisenti, Federica Bonato e Cesare Brena, prima sindaci e poi, con l'adozione del sistema monistico, componenti del comitato per il controllo sulla gestione.

Le ispezioni della Consob erano scattate dopo la cacciata dell’ex ad, Alberto Minali, nell’2019. Dall’indagine della commissione di vigilanza sulla Borsa “è emerso che l’assetto di governo societario di Cattolica era difforme” dallo “schema formalmente approvato dal cda e rappresentato al mercato” nelle relazioni del 2019 e del 2020, “in violazione degli obblighi di trasparenza” a cui le società sono tenute.    

Nei documenti pubblici, scrive la Consob, Cattolica ha offerto “un quadro informativo fuorviante, omettendo di riportare informazioni fondamentali in merito alle reali pratiche, alla reale struttura di governo societario e ai ruoli svolti dai Consiglieri, nonché in merito alla mancata adesione ad alcune raccomandazioni del Codice di Autodisciplina delle società quotate italiane promosso da Borsa Italiana”.    

In particolare la Consob ha rilevato una informativa pre-consiliare “inadeguata a consentire ai consiglieri di adottare decisioni consapevoli”, con frequente ritardo o mancata messa a disposizione della documentazione sui temi all'ordine del giorno, anche su “vicende e decisioni molto rilevanti”.

Sono state poi riscontrate “conseguenti carenze in relazione alla dialettica consiliare e alla sua collegialità”, con delibere adottate sulla base di “rilevanti asimmetrie informative tra un gruppo ristretto di consiglieri, che condividevano informazioni rilevanti rispetto alla gestione sociale in via preventiva ed esclusiva, e il plenum del consiglio”.

Infine, per quanto riguarda nello specifico Bedoni, la Consob scrive che “il presidente ha mancato di svolgere il proprio ruolo di garanzia di un’adeguata informativa a tutti i consiglieri, di buon funzionamento dell'organo amministrativo e di coordinamento tra tutte le componenti del cda”.  

Ai componenti dell'organo di controllo Consob imputa di non aver “ottemperato ai propri doveri di vigilare sulle modalità di concreta attuazione delle regole di governo societario previste dal Codice di Autodisciplina, cui Cattolica ha dichiarato di aderire” e al dovere “di comunicare senza indugio (all’Autorità, ndr) le irregolarità riscontrate nel corso dell'attività di vigilanza” nonché “le carenze informative” delle due relazioni di corporate governance.


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