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Unipol va bene nel 2020, nonostante il Covid

Cala la raccolta (-12,9%), ma tengono le performance tecniche. Utile contabile a 864 milioni di euro. Torna il dividendo

Unipol va bene nel 2020, nonostante il Covid
I dati preliminari sul 2020 del Unipol sono stati inevitabilmente segnati dal Covid, ma il gruppo tiene botta e mostra risultati positivi. 
In un anno fortemente caratterizzato dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria causata dalla pandemia, che ha influenzato sia l’attività commerciale sia la sinistralità, il gruppo registra un calo della raccolta diretta assicurativa che, al lordo delle cessioni in riassicurazione, si attesta a 12,2 miliardi di euro (-12,9% rispetto ai 14 miliardi al 31-12-2019). Il risultato netto consolidato contabile risulta in calo 864 milioni di euro (-20,5% rispetto al 2019), tuttavia quello normalizzato è invece in crescita e si porta a 905 milioni di euro (+23,6% rispetto ai 732 milioni dell’esercizio precedente). Tale risultato, spiega il gruppo bolognese in una nota, esclude per il 2020 “gli effetti relativi al ricalcolo del badwill sulla partecipazione in Bper derivanti dalla diluizione della quota di partecipazione (passata dal 19,7% al 18,9%) a seguito dell’aumento di capitale di quest’ultima”. Un aumento di capitale che si inserisce nel più ampio contesto dell’operazione tra Bper e Intesa Sanpaolo, per l’acquisizione da parte della banca modenese di un ramo d’azienda, successivo all’acquisizione del controllo di Ubi Banca da parte di Intesa. L’operazione, come noto, prevede anche l’acquisto da parte di UnipolSai dei rami d’azienda riferibili alle compagnie assicurative partecipate da Ubi Banca. Il risultato normalizzato 2019, invece, esclude gli effetti straordinari del primo consolidamento di Bper a patrimonio netto e gli oneri non ricorrenti derivanti dagli accordi sottoscritti con le organizzazioni sindacali, relativi al Fondo di solidarietà e altre forme di incentivazione all’esodo (pari a 66 milioni di euro al netto delle imposte).
Dopo gli inviti alla prudenza arrivati dalle autorità di vigilanza per quanto riguarda le cedole agli azionisti, a cui Unipol si era allineata, il gruppo ha ora deciso di tornare a distribuire il dividendo, “alla luce delle risultanze contabili individuali di Unipol gruppo, nonché della solidità patrimoniale complessiva”, spiega la nota. Verrà proposta all’assemblea dei soci del prossimo 18 marzo la distribuzione di un dividendo pari a 0,28 euro per ogni azione.  

L’andamento nel danni

Nel settore danni, la raccolta diretta del gruppo supera i 7,8 miliardi di euro, con una riduzione del 3,5% in confronto agli 8,1 miliardi realizzati nel 2019. In calo la raccolta auto, che scende a 3,9 miliardi (erano 4,1 nel 2019, -4,6%), mentre nel non auto i premi superano i 3,8 miliardi (-2,3% sul 2019), “un calo più contenuto anche grazie alla commercializzazione di specifici prodotti legati all’emergenza sanitaria”, osserva il gruppo Unipol nella nota. Per quanto riguarda la capogruppo UnipolSai, i premi danni superano i 6,7 miliardi (-3,1%), mentre la compagnia diretta Linear, con 185 milioni di premi, registra uno sviluppo dello 0,6% grazie a una crescita del proprio portafoglio clienti; UniSalute ha incrementato la raccolta a 483 milioni (+7,7%) grazie all’acquisizione di nuovi importanti contratti corporate. Nel bancassurance danni, Arca Assicurazioni ha raggiunto 140 milioni di premi (+3% sul 2019) grazie al buon andamento della raccolta dei rami elementari. Nel complesso, il risultato ante imposte normalizzato del settore danni si porta a 1,1 miliardi di euro, in significativa crescita rispetto agli 810 milioni del 2019.

Le performance tecniche

Sul fronte della sinistralità ha ovviamente influito positivamente il rallentamento della circolazione stradale conseguente al lockdown e alle varie misure di contenimento della pandemia, con un combined ratio a fine 2020 dell’87,0%, in miglioramento rispetto al 94,2% registrato nel 2019.
La riduzione nel 2020 della frequenza sia dei sinistri auto (accompagnata tuttavia da una maggiore incidenza dei danni gravi), sia dei sinistri relativi a altre garanzie connesse ai veicoli. L’esercizio è stato impattato in minor misura, rispetto al 2019, da danni da eventi atmosferici che comunque hanno continuato a segnare un livello sostenuto e su cui si sono verificati minori recuperi riassicurativi.
Il gruppo conferma inoltre la leadership europea nel settore delle black box installate nei veicoli, che hanno raggiunto i 4,2 milioni del 2020 (+5% rispetto al 2019).

Sale l'indice di solvibilità

Anche nel settore vita, il gruppo registra un calo della raccolta diretta (4,3 miliardi: -26,0% rispetto ai 5,8 miliardi del 2019), “correlato non solo agli effetti dell’emergenza sanitaria, ma soprattutto a politiche commerciali adottate nel periodo con finalità di contenimento dei rischi, nonché al confronto con un 2019 caratterizzato da un elevato volume produttivo, anche in seguito all’acquisizione di contratti di importo rilevante nel ramo fondi pensione”, spiega Unipol.
Per quanto riguarda l’indice di solvibilità, Unipol vede un rapporto tra fondi propri e capitale richiesto pari, tenuto conto del previsto pagamento dei dividendi, al 214% rispetto al 187% del 31 dicembre 2019.


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