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Nell’era digital, ecco la patente del futuro

Tutto il mondo è paese. In Italia, cosí come nel Regno Unito, la ricerca del miglior servizio al costo minore è all'ordine del giorno. L'Rc auto, spauracchio per i conti degli italiani, fa paura anche oltremanica, dove il prezzo medio, secondo gli ultimi dati Ania, è di circa 280 euro. Ben al di sotto delle tariffe a cui sono abituati gli assicurati del Bel Paese.
Da noi si sta cercando in tutti i modi di abbassare i prezzi, con l'introduzione di norme che porteranno a sconti considerevoli a fronte di determinate azioni da parte dei clienti. Tutto é in uno stato di limbo, dopo lo stop al pacchetto che stava per essere varato dal governo Letta. Ma in molti confidano che nel breve periodo una soluzione verrá trovata.
Il Governo britannico, invece, dalle parole sta per passare ai fatti. L'Inghilterra, che punta ad essere lo Stato piú digital tra quelli del G8, sta infatti per introdurre un sistema di registrazione online di tutti i dati relativi alle patenti degli automobilisti britannici. Un lavoro enorme di raccolta dati, che secondo alcune stime dell'Abi (l'Associazione delle compagnie del Regno Unito), potrebbe portare a una riduzione di circa 15 sterline (20 euro) nei prezzi delle polizze degli automobilisti onesti".
Il programma, chiamato MyLicense, consentirà agli utenti, ma soprattutto alle compagnie, di controllare online le informazioni necessarie al momento della stipulazione della polizza. Attualmente, infatti, sono le compagnie ad applicare una maggiorazione su tutti i premi, per contrastare i casi nei quali gli assicurati forniscono informazioni inesatte sulla loro storia automobilistica. Con il nuovo sistema, che sará operativo da giugno, basterá fornire al proprio assicuratore il numero di patente per avere informazioni certe e accurate. E cosí premi equi e proporzionati alle caratteristiche di ogni guidatore.
Lotta alle frodi, certezza dei dati e protezione dei consumatori. Questi sono gli obiettivi delle compagnie inglesi, che finora hanno cercato di mettere assieme il maggior numero di informazioni richiedendo agli assicurati le copie delle loro patenti cartacee. Uno sforzo costoso in termini economici e di tempo, che ora gli assicuratori non dovranno piú sobbarcarsi. Da qui la grande soddisfazione di Axa e Aviva, due due maggiori fornitori di Rc auto in Inghilterra.
La tecnologia, quindi, al servizio del cittadino. Anche in Italia gli obiettivi che si vogliono raggiungere sono comuni. La costruzione di un grande database relativo ai sinistri e alle frodi, la possibilitá di incrociare i dati delle autovetture in base ai loro spostamenti, l'utilizzo della scatola nera. Sono tutti strumenti utili che grazie alla teconologia possono permettere di ridurre efficacemente il costo dell'Rc auto. In un periodo in cui per alcune famiglie 20 euro possono fare la differenza.
Muoversi in una direzione comune, in Stati cosí diversi sotto alcuni punti di vista, non puó che essere positivo. E se l'Inghilterra punta a essere il Paese digitale per eccellenza, non é detto che l'Italia non possa stare al passo coi tempi.


P.s.: due settimane fa mi auguravo che la "guerra del politicamente scorretto" non proseguisse sugli stessi toni... Il giorno dopo questo video é comparso su Youtube (http://www.youtube.com/watch?v=VvOAjCQ8l08) ...


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