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La guerra infinita per un RC auto “cheap”

Il mercato delle polizze è competitivo. E' un dato di fatto innegabile che in periodi di crisi viene ancor di più accentuato. I clienti cercano offerte e sconti a discapito, magari, di un servizio non sempre impeccabile. E se in Italia ci siamo abituati a questo scenario, si rimane sorpresi quando si scopre che le stesse dinamiche di mercato avvengono anche oltremanica.
Quella tra le compagnie inglesi è una vera e propria guerra sui prezzi, che ha portato a una riduzione sostanziale dei premi. Non sempre con risultati positivi. Ma dagli ultimi dati sembra che questo braccio di ferro, apparentemente infinito, possa giungere al termine.

Negli ultimi due anni, infatti, la continua tendenza ad abbassare i premi da parte delle compagnie ne ha ridotto considerevolmente la profittabilità. E anche se alla fine del 2013 i numeri hanno sottolineato ancora una volta una tendenza alla riduzione del premio medio per l'RC auto, si è notato un leggero rallentamento del trend. Cosí il premio per una classica assicurazione comprehensive (nient'altro che un RC/CVT) si assestava a 644 sterline a fine anno, in calo del 12,5% rispetto a 12 mesi prima, ma solo dell'1% rispetto al terzo trimestre del 2013. In una visione globale, bisogna sottolineare come in alcuni casi le compagnie, negli ultimi 2 anni, abbiano addirittura ridotto i premi da tetti di 858 sterline, fino ad arrivare a 214 sterline.

Il tutto in un contesto in cui molte riforme impattano sul mercato. In primo luogo per limitare i casi di truffa legati ai colpi di frusta. Ma se da un lato sicuramente i consumatori hanno tratto vantaggio dalla riduzione dei premi, dall'altro non ci sono segni evidenti che dimostrino che le riforme abbiano inciso efficacemente sulla riduzione dei sinistri liquidati dalle compagnie. Towers Watson, che in Inghilterra monitora il mercato RC auto con la collaborazione del sito di comparazione Confused.com, ha sottolineato alcuni dati che possono essere indicativi di quanto sta succedendo: in particolare l'aumento dei premi per alcune categorie di automobilisti (uomini e settantenni) sono aumentati dell'1% a fine 2013. Segni lievi che dimostrano che le compagnie stanno ritornando a porre la dovuta attenzione e disciplina al momento della sottoscrizione dei rischi.

Oltre a compagnie e clienti, chi sta a guardare con attenzione l'evolversi della sitazione sono gli analisti dei mercati finanziari, che puntano a un innalzamento dei premi per evitare situazioni come quella di Esure (www.esure.com). La compagnia online, quotata in borsa da marzo 2013, ha perso il 21% quando ad agosto i risultati hanno mostrato un calo nel numero delle polizze previste. Il tutto a causa dell'enorme pressione posta dal mercato e dai concorrenti sui premi.

All'orizzonte inoltre, si prospettano altre riforme che potrebbero condizionare gli azionisti e le strategie delle compagnie. Non ultima una proposta della Commissione per la Concorrenza del Governo Cameron, che vorrebbe rivedere le regole per gli indennizzi dei veicoli da sostituire o riparare a seguito di un incidente. Il tutto mentre anche in Italia si discute di nuovo delle modifiche sul sistema del risarcimento diretto. Il mondo gira. Tutto cambia. Ma come sempre notiamo, a latitudini diverse bisogna convivere con gli stessi problemi.





Matteo Cominelli
JLT Towers Re

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