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Lloyd’s, non sedetevi sugli allori

Alzare l'asticella e ricercare nuovi obiettivi. Il messaggio dei Lloyd's di Londra per il 2014 è chiaro: dopo un 2013 sicuramente positivo i vertici del mercato assicurativo più popolare del mondo non vogliono cali di tensione, ma chiedono di cavalcare l'onda il più a lungo possibile.

Sicuramente il 2013 è stata un'annata particolare: il numero ristretto di eventi di rilievo ha permesso al mercato di totalizzare profitti ante-imposte per 3,2 miliardi. Ma nel frattempo i competitors si sono rimboccati le maniche e non sono rimasti a guardare. Con conseguenze contrastanti: gli investitori sono sì attratti da compagnie e mercati profittevoli, ma allo stesso tempo una concorrenza troppo accesa porta i tassi a diminuire. Con risvolti sui risultati delle imprese. E' il mercato. Il ciclo è prevedibile nel suo andamento ma non nella sua velocità. E bisogna cercare di non rimanere indietro.

Man mano che il 2014 avanza questo trend che vedi i premi costantemente in calo continua. In aggiunta alcuni gravi avvenimenti hanno colpito il mercato assicurativo, in particolare nell'aviation. Con conseguenze per il mercato inglese anche sul piano riassicurativo.

Ecco allora che i vertici dei Lloyd's hanno suonato la carica. Il Presidente John Nelson e la CEO Inga Beale hanno lanciato messaggi molto chiari: il primo è non puntare alla quantità ma alla qualità dei rischi sottoscritti. Nonostante i Lloyd's siano un punto di riferimento per chi intende proteggersi da alcuni rischi particolari (terrorismo e catastrofi naturali in primis), Nelson ha sottolineato come debba essere posta maggiore attenzione ai dettagli, ribadendo l'importanza della precisione delle clausole e del principio della contract certainty. Mentre Inga Beale ha puntato l'obiettivo verso i mercati emergenti, per cogliere le opportunità in quei Paesi storicamente sottoassicurati dove le nuove ricchezze possono portare ampi margini di guadagno.

Nelle parole di entrambi si legge la consapevolezza che il mercato non può che fare di meglio. Gran parte del denaro che confluisce nell'industria assicurativa passa da Londra, e i Lloyd's non vogliono farsi trovare fuori posto, nemmeno di un millimetro.

Parlando di numeri, nel 2013 i Lloyd's hanno liquidato sinistri per 9,6 miliardi di sterline, in calo rispetto ai 10,1 miliardi del 2012. A pesare positivamente sono state le esposizioni minime agli eventi più significativi dell'anno: il tifone nelle Filippine e le alluvioni in Gran Bretagna e Nord Europa.
Positivo anche il rapporto sinistri-premi, 86,6%. Mentre l'unico neo è stato rilevato nei risultati legati agli investimenti: 839 milioni dopo l'ottimo risultato dell'anno precedente, quando il ROI era stato di 1,31 miliardi.

Numeri sicuramente positivi, ma che fanno capire le preoccupazioni di Nelson e Beale. Quando si fa bene, la pressione aumenta e le aspettative sono alte. Meglio quindi tenere gli occhi aperti e se possibile anticipare i trend del mercato, perché, parafrasando una canzone di successo chi si accontenta non gode".



Matteo Cominelli
Esperto mercato assicurativo e Consulente con sede a Londra

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