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Cyber risk, non più una novità, ma una certezza

Risultati positivi nel 2012. Crescita nel 2013. E un'ulteriore accelerazione nel 2014. E' questo il trend delle assicurazioni sui cyber risk, che negli ultimi 12 mesi hanno visto un aumento della domanda del 21%, secondo uno studio pubblicato da Marsh Risk Management.
Sempre più mercati fanno affidamento sulla tecnologia e le coperture per tutti quei rischi legati ai crimini informatici sono in evoluzione: banche e istituzioni finanziarie sono al vertice della classifica delle aziende che cercano maggiormente soluzioni per prevenire questi eventi, seguiti dal settore retail e da quello dell'educazione. Ma anche altri mercati, più o meno emergenti, si stanno muovendo: da quello dei servizi professionali, al vasto mondo della comunicazione, fino al comparto alberghiero e a quello della piccola e media impresa manifatturiera. La digitalizzazione è ormai ovunque, e un piccolo baco nel sistema potrebbe creare enormi conseguenze per molti operatori.

Il report, compilato grazie alla raccolta dei dati sui clienti cyber" di Marsh, ha evidenziato alcuni punti chiavi nella maturazione di questa nuova linea di business: innanzi tutto i clienti sono sempre più consapevoli di quali rischi corrono e a sia le richieste che i prodotti offerti stanno evolvendo di pari passo. Purtroppo, in un mondo intangibile come quello in questione, le novità vanno e vengono alla velocità della luce, e spesso sono gli eventi a portare all'attenzione degli assicuratori alcuni rischi prima d'ora mai identificati.

Un altro dato che mette in risalto la crescita di questo comparto è quello relativo ai massimali richiesti: alcune società hanno acquistato coperture con massimali di oltre 100 milioni di dollari. Tra le istituzioni finanziarie il massimale più alto è stato di 53,2 milioni, in crescita del 9% rispetto a un anno fa. Questi numeri sono un ulteriore segno di consapevolezza. Le aziende sanno che la totalità dei rischi che corrono ha un filo rosso con la tecnologia, che non può essere dimenticato o sottovalutato. Ecco allora che ci si tutela non solo dai danni diretti dei rischi informatici, ma sempre di più si cerca di allargare la propria "coperta" a quelli che sono i danni da business interruption e verso terzi.

Ma non ci si ferma qui. Come detto in precedenza, anche molte piccole e medie imprese devono affrontare i "nuovi" rischi. E spesso le compagnie puntano su questa fetta di mercato per offrire servizi aggiuntivi pre e post vendita: in particolare attività di risk management e crisis management, che spesso non vengono svolte internamente a causa delle dimensioni e dei budget limitati.

La grande concorrenza tra gli assicuratori ha permesso negli ultimi anni, inoltre, di mantenere i premi relativamente bassi, con aumenti che non hanno mai superato il 3%. Senza contare che negli ultimi 10 anni la qualità delle coperture acquistabili è migliorata esponenzialmente.
Ma quali sono i prossimi passi in questo affascinante mondo? Sicuramente il trend di crescita verrà mantenuto anche negli anni a venire, ma secondo gli analisti è ancora lontana una totale e completa penetrazione assicurativa. Questa potrà avvenire quando le compagnie cominceranno a modellare prodotti diversi e specializzati per le molte industrie che necessitano di polizze cyber.

Il mondo viaggia sempre più su canali informatici. E' difficile pensare alla quotidianità dell'essere umano senza appoggiarci a un supporto tecnologico. Lo stesso accade per le aziende. E' un'evoluzione normale, ma allo stesso tempo una rivoluzione. Una rivoluzione nel pensare le strategie aziendali, che non potranno più considerare marginali alcune minacce, ma le dovranno collocare al centro delle proprie politiche di trasferimento e mitigazione del rischio.


Matteo Cominelli
Esperto mercato assicurativo e Consulente con sede a Londra

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