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Buoni propositi per l’anno nuovo

Nei paesi anglosassoni è tradizione, a cavallo tra un anno e l'altro, fare una lista di quelli che saranno gli obiettivi per i dodici mesi a venire: si chiamano new year's resolution. Un patto con se stessi su quello che si cercherà di mettere in campo per migliorarsi e ottenere risultati.

Un esercizio di autovalutazione utile anche per il mercato assicurativo, per decidere su cosa puntare nel 2015. Sicuramente non bisognerà perdere di vista le novità tecnologiche. Ho scritto più di una volta che la velocità con cui la digitalizzazione ha impattato sull'economia globale non deve essere sottovalutata. Un occhio di riguardo dovrà quindi essere posto sui nuovi rischi 2.0, ma anche sulle nuove opportunità per i player assicurativi.

Di pari passo bisognerà valutare con maggiore attenzione il rischio reputazionale a cui sono sottoposte le compagnie. Spesso si è fatto l'errore di tralasciare questo fattore, ma sempre più gli assicuratori sono sotto la lente di ingrandimento dei consumatori, che giudicano, valutano e decidono in base alle informazioni a cui possono accedere sempre più facilmente. Attenzione quindi a come si appare, e a fare in modo che messaggi fuorvianti non minino la solidità di un'impresa.

Penso sia poi necessario riuscire a rivedere alcuni modelli di business. Certe realtà assicurative sono ancora troppo lontane dal cliente e dalle sue necessità. Questa distanza nasce forse dalla difficoltà di comunicazione tra i vertici, che stabiliscono alcuni target, e chi deve "produrre". Ecco quindi che l'antico mantra dei risultati dovrebbe essere superato, tendendo alla ricerca del valore piuttosto che del mero ritorno economico. Ma capisco che in questo complicato momento economico sia difficile trovare la quadratura del cerchio, con la soddisfazione di compagnie, intermediari e clienti.
Una delle vie da seguire per evitare questo scollamento nella filiera è l'analisi sempre più attenta dei rischi. Il ruolo dei risk manager nel contesto assicurativo sarà sempre maggiore. Me lo auguro per il bene di tutti, perché è necessario che figure professionali e altamente specializzate affianchino il cliente in un momento così difficile come quello dell'analisi e gestione del rischio. Vedo quindi il risk management come un elemento strategico, internamente alle aziende ma anche come servizio che le compagnie devono offrire ai loro assicurati.

Il mondo sta cambiando, nuovi rischi avanzano e hanno bisogno di essere assicurati. In tutto ciò mi preme aggiungere che l'impatto dei rischi "tradizionali" sta avendo conseguenze diverse dal passato, a tratti imprevedibili. Secondo Allianz, l'altissima competitività del mercato ha portato alla scomparso del classico ciclo assicurativo. Le regola vengono così scardinate, tutto è molto più aleatorio. L'assistenza delle compagnie e dei risk manager è prezioso per questo: per valutare caso per caso.

In Italia, dove l'assicurazione, come tante altre professioni, è un'arte, molti professionisti sono in grado di capire e comprendere le necessità dei clienti, vicini sul territorio e nei bisogni. Il 2014 è stato sicuramente critico, ma bisogna guardare avanti con l'impegno di sempre, cercando di trovare il varco giusto dove inserirsi, per offrire servizi particolari, unici, sartoriali. E' un augurio per tutti gli assicuratori, più che un incitamento, consapevole del fatto di quanto una new year's resolution sia in fin dei conti difficile da rispettare nei fatti.
Buone Feste e buon 2015.


Matteo Cominelli
Esperto mercato assicurativo e Consulente con sede a Londra

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