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L'innovazione assicurativa parte dai processi

Il settore non può più ignorare la digital disruption e deve evolversi, iniziando dai modelli di business. La strada proposta dall'IDC Insurance Day

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Sistemi e processi informatici obsoleti, regolamentazioni e normative stratificate e complesse, resistenze culturali al cambiamento: sono queste le ragioni principali del ritardo digitale del settore assicurativo secondo Fabio Rizzotto, senior research & consulting director di Idc Italia, che ieri a Milano ha aperto i lavori dell’Idc Insurance Day 2017.  La trasformazione però non è più rinviabile, e deve partire dalle infrastrutture, dai modelli di business. Sono due i fronti su cui si baserà la competizione. In primis la customer experience, da rivoluzionare adottando piattaforme digitali che permettano personalizzazioni sulla base delle esigenze dei clienti, ma allo stesso tempo siano basate su infrastrutture di back office standardizzate e semplici da utilizzare per gli intermediari. In secondo luogo, l’utilizzo delle informazioni: se big data e analytics sono termini ormai entrati nel linguaggio comune, e molte imprese già possiedono sistemi di raccolta di dati, è altrettanto vero che sono pochissime ancora quelle che li sanno utilizzare, interpretandoli per farne un vantaggio competitivo.
Per misurare il livello Insurtech di una realtà assicurativa, sono stati individuati quattro acceleratori dell’innovazione: cloud, big data e analytics, mobile e social media. Il 40% delle compagnie europee intervistate ne ha adottati almeno tre, il 35% due, mentre l’11% li sta già sfruttando nella totalità, e soltanto due imprese su cento non ne hanno in uso nemmeno uno. Sono dati, secondo Rizzotto, che registrano un livello di innovazione meno immaturo di quanto si temesse, anche se non ancora al passo con settori affini quali il banking e il retail. Il segmento attualmente più interessato all’adozione della tecnologia è sicuramente quello della telematica auto, ma l’evoluzione dell’Internet of Things sta portando le aziende a formulare rapidamente nuovi modelli anche in altre aree. Secondo le stime di Idc, entro il 2019 le polizze assicurative a consumo basate sull’IoT rappresenteranno il 15% del mercato assicurativo auto e il 10% di quello legato alla casa.

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