Wef, rallenta la crescita economica

L’economia mondiale si prepara a entrare in una fase di crescita moderata. È quanto sostiene il 72% dei capi economisti che sono stati sentiti dal World Economic Forum (Wef) per l’ultima edizione dell’indagine Chief Economists’ Outlook: nel 2026, secondo i risultati del rapporto, si assisterà a un brusco rallentamento della crescita economica a livello globale a causa della costante incertezza politica, delle tensioni commerciali e dello sviluppo tecnologico. 

Lo stop non sarà tuttavia uniforme in tutto il pianeta. Le economie emergenti, più nel dettaglio, si riveleranno il principale motore di crescita nei prossimi anni, con Medio Oriente, Nord Africa, Asia e Pacifico che si imporrano come “puntini luminosi” per un terzo degli economisti intervistati. 

Moderata invece la crescita attesa in Cina, Stati Uniti ed Europa, che potrebbero anzi sperimentare anche un’intensificazione dei rischi legati all’indebitamento. La maggior parte degli economisti si dice inoltre convinta che il cambiamento dell’attuale panorama economico non sarà ciclico, bensì strutturale.

Lo studio evidenzia inoltre che gli esperti di mercato si attendono cambiamenti radicali anche negli ambiti delle risorse naturali e dell’energia (78%), della tecnologia e dell’innovazione (75%), delle supply chain (63%) e delle istituzioni economiche globali (63%). “I contorni del nuovo scenario economico stanno già prendendo forma”, ha commentato Saadia Zahidi, managing director del Wef. “I leader dovranno adattarsi in fretta – ha proseguito – per trasformare la turbolenza di oggi nella resilienza di domani”.