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Crowdfunding e investimenti cinesi

Il finanziamento collettivo è uno strumento sempre più diffuso nel Paese del Sol levante. Che ora guarda all’Italia per investimenti profittevoli, quali l'acquisto della squadra di calcio del Milan

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Il 2015 ha visto realizzarsi il più grande progetto di crowdfunding del mercato cinese. Con oltre 5.500 donatori, la piattaforma cinese DemoHour ha raccolto circa 200.000 USD per realizzare un anime, ora in onda su youtube.

La settimana successiva alla chiusura del progetto di DemoHour, la United Photovoltaic Group, multinazionale operativa nel mercato dell’energia rinnovabile, ha annunciato la realizzazione di un campo fotovoltaico nell’area di Qianhai-Shenzhen del costo di circa 350.000 USD, entro i prossimi 5 anni, progetto da finanziarsi tramite crowdfunding.

La rapida propagazione della raccolta di fondi tramite crowdfunding nel mercato cinese è principalmente dovuta alla mancanza di una specifica regolamentazione di tale istituto. Diversamente da altri paesi occidentali, infatti, il progetto viene lasciato alla libera iniziativa privata e alle piattaforme elettroniche, anch’esse private, che costituiscono l’unico filtro alla presentazione dei progetti al pubblico: selezionati i migliori, vale a dire quelli che si ritiene abbiano più possibilità di raccogliere fondi in relazione al loro impatto mediatico, vengono presentati agli utenti internet.

La mancanza di una regolamentazione specifica, se in un primo periodo ha scoraggiato i privati nell’eseguire investimenti attraverso internet, specialmente in considerazione dell’aumento delle frodi informatiche, più recentemente ha contribuito alla crescita esponenziale di tale tecnica.
Entro il 2025, infatti, si prevede un incremento del mercato del crowdfunding nella terra del riso che potrebbe raggiungere i 50 miliardi di USD, di cui circa la metà della somma incanalata per start-up e aziende in tutto il mondo (come previsto anche dall’ultimo report della World Bank). A livello globale, gli investimenti crowdfunding potrebbero infatti raggiungere i 96 miliardi di USD, nei prossimi 10 anni.

Fino ad oggi, il mercato asiatico ha visto un celere aumento dei progetti di crowdfunding esclusivamente limitati al mercato interno, tuttavia una così notevole crescita di tale strumento sembra suggerire un’evoluzione del crowdfunding asiatico anche verso progetti rivolti ad altre parti del mondo.

La Cina guarda al Milan

Non sorprende pertanto la dichiarazione rilasciata poche settimane fa da Fu Yixiang, vice-presidente della Camera di commercio Italo-Cinese, il quale ha confermato le voci che riportavano notizie di una campagna finalizzata all’acquisto di una delle prime squadre di calcio italiane: sembrerebbe che cinque aziende asiatiche, quattro cinesi e una tailandese, sarebbero interessate alla squadra rossonera di Milano.
Le società provvederebbero a pagare la metà della somma di 1 milione di euro, richiesta dalla famiglia Berlusconi, per cedere la squadra di calcio, l’obiettivo in crowdfunding sarebbe pertanto la raccolta dei rimanenti 500.000 euro.

Sarà, tuttavia, necessario attendere la conclusione della fase di raccolta fondi per conoscere le sorti di una delle prima squadre d’Italia, nonostante, come accennato dal signor Yixiang, il progetto abbia riscosso immediatamente un forte successo in Cina, sia per la notorietà raggiunta dalla squadra calcistica, sia per i profitti che un club come il Milan può portare in considerazione dell’elevato potenziale valore di mercato che lo caratterizza.

Il caso del Milan potrebbe dunque essere il primo di una futura serie di acquisizioni di aziende italiane da parte di società cinesi attraverso lo strumento del crowdfunding.



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